rotate-mobile
IL CASO

Code, traffico e incidenti: in un mese più di 500mila veicoli in transito tra Parma e Reggio. Ma la via Emilia bis è ancora un miraggio

I dati del Sistema MTS regionale di rilevazione dei flussi di traffico: ogni 24 ore passano 18mila mezzi. Il progetto della variante, che i cittadini delle frazioni attendono da vent'anni, stenta a decollare

Ogni mese, nel tratto di via Emilia compreso tra Parma e Reggio Emilia transitato più di 500 mila veicoli, tra auto, camion e autobus. Questo flusso di traffico comporta inevitabilmente, come verifichiamo ogni giorno, rischi per quanto riguarda gli incidenti stradali, oltre che per l'inquinamento e la qualità dell'aria. Lo sanno bene i residenti della zona di San Prospero e quelli al confine tra le due province e nel tratto reggiano, da Sant'Ilario a Calerno, fino alle frazioni di Cella, Cadè e Gaida. Da anni protestano per il caos traffico che si viene a creare, quotidianamente, lungo il tratto della statale tra Parma e Reggio. 

Via Emilia tra Parma e Reggio: ogni 24 ore transitano 18mila veicoli 

La fotografia della situazione è fornita dai dati elaborati XD dalla Regione Emilia-Romagna che monitora le principali strade statali e provinciali attraverso il Sistema MTS regionale di rilevazione dei flussi di traffico. Nel corso degli ultimi 30 giorni, infatti, il numero di veicoli transitati lungo la strada statale infatti supera le 500 mila unità. Tra questi circa 40 mila sono mezzi pesanti. Analizzando i dati è possibile ricavare anche i numeri relativi ad una sola giornata: in media, nel tratto della via Emilia, in 24 ore passano poco meno di 18 mila veicoli. La situazione della via Emilia è classificata con il colore giallo: ciò significa che è il terzo livello di gravità prima dell'arancione e del rosso. Tolte le tangenziali è la strada più trafficata nel parmense. 

Il sistema di rilevazione dei flussi di traffico - realizzato dalla Regione, dalle Province e dall'Anas - è composto dai dati rilevati da 285 postazioni installate in ambito extraurbano e periurbano, al margine della carreggiata stradale. La viabilità censita è la principale dei percorsi statali e provinciali. La densità e il numero delle postazioni per ambito provinciale varia in rapporto all’ampiezza e all’articolazione del reticolo stradale stesso. Alimentate da pannelli fotovoltaici, le postazioni sono attive 24 ore al giorno, inviando i dati al centro di raccolta regionale a intervalli di 15 minuti.

I dati del Sistema MTS regionale di rilevazione dei flussi di traffico-2

La via Emilia bis è ancora un miraggio: il progetto stenta a decollare 

Sono più di vent'anni che si parla di via Emilia bis, un'opera che consentirebbe di decongestionare il traffico quotidiano dell'arteria stradale tra Parma e Reggio Emilia. L'accordo per la realizzazione della via Emilia bis risale al 15 febbraio 2006 - 17 anni fa - quando il Comune di Parma, la Provincia di Parma e l'Anas sottoscrissero un accorso per la realizzazione del Nuovo Asse Viario Fidenza/Confine con la provincia di Reggio Emilia, complanare alla Ss 9, detto appunto via Emilia bis. Già allora il costo era stimato in oltre 171 milioni di euro. I prezzi, oggi, andrebbero aggiornati per cercare di capire il reale costo dell'opera. Ma chi deve realizzare l'opera? L'Anas è l'Ente che deve farsi carico della progettazione e della realizzazione dell'opera. 

L'opera è una priorità per tutti ma il tratto parmense è ancora fermo 

Il Presidente della Provincia di Parma Massari all’inizio del suo mandato alla fine del 2021, ha segnalato la Via Emilia Bis alla Regione Emilia-Romagna, come la priorità tra le emergenze del nostro territorio, e la Regione l’ha messa in “priorità 1". Da quel momento in poi si attende dal Ministero lo sblocco dell'accordo di programma che consentirebbe di avviare l'iter di progettazione dell'opera. Nell'aprile del 2022 la Provincia ha inserito la via Emilia bis tra le opere prioritarie segnalate al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile. 

Nel maggio del 2022 la Regione ha indicato alcune priorità ad Anas: tra queste la variante dalla tangenziale nord di Parma alla tangenziale di Fidenza (11 chilometri per114 milioni di euro), la variante dalla tangenziale nord di Parma al confine con la provincia di Reggio Emilia (7 chilometri per 71 milioni di euro) e la variante Corte Tegge-Sant'Ilario. Le tre opere sono funzionali alla realizzazione del tracciato della via Emilia bis. 

Mentre nel reggiano qualcosa si muove...

Per quanto riguarda il tratto reggiano nel quale verrebbe realizzata l'opera qualcosa si muove e alcuni passi concreti sono già stati fatti. Nell'ottobre del 2021 l ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile ha assegnato a Reggio Emilia un finanziamento di 864 mila euro per la progettazione di fattibilità oppure la project review di opere contenute nel Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) adottato dall’Amministrazione comunale o in Piani strategici triennali del territorio di Area vasta.

Il Comune di Sant'Ilario d'Enza, per esempio, ha terminato lo studio di fattibilità dell’opera, quello di Reggio Emilia, invece, lo sta predisponendo. Qui alcune opere sono già state realizzate: con i fondi della Provincia di Reggio Emilia, per esempio, è già stata realizzata la rotatoria sulla provinciale 111 a Calerno che servirà per collegare i due tracciati, quello del tratto reggiano con quello del tratto parmense. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Code, traffico e incidenti: in un mese più di 500mila veicoli in transito tra Parma e Reggio. Ma la via Emilia bis è ancora un miraggio

ParmaToday è in caricamento