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Green pass obbligatorio: prima i dipendenti pubblici, poi i lavoratori di bar e ristoranti

Tutte le novità delle prossime settimane anche per i lavoratori di palestre, piscine, cinema e teatri

Il Green pass sarà obbligatorio, nelle prossime settimane, per i dipendenti pubblici e per i lavoratori di bar e ristoranti. Per i gestori e i lavoratori di palestre, piscine, cinema e teatri il certificato verde dovrebbe diventare necessario nelle settimane successive. 

E' ormai certo infatti che il governo ha intenzione di estendere l’obbligo della certificazione verde al mondo del lavoro. In attesa di un nuovo decreto che ufficializzi le decisioni dell’esecutivo, le modifiche principali sembrano riguardare due filoni: da un lato gli uffici della pubblica amministrazione, dall’altro quei luoghi e servizi in cui è già richiesto ai clienti di mostrare il green pass per accedere. E dunque bar e ristoranti, dove personale e gestori dovranno essere in possesso della certificazione verde per lavorare, ma anche teatri, cinema, palestre, piscine, parchi divertimenti, musei, convegni ed eventi.

L’obiettivo principale è quello di evitare che il rientro al lavoro porti a un’impennata di contagi e a nuovi lockdown in autunno. La campagna vaccinale procede, con il raggiungimento dell’80% della popolazione italiana vaccinata con la prima dose, ma restano ancora quasi due milioni di italiani tra i 50 e i 59 anni che non ne hanno ricevuta ancora neppure una. E il governo stringe soprattutto sul mondo del lavoro, ipotizzando in modo sempre più concreto di estendere l’obbligo di green pass in primis ai dipendenti statali.

Per quanto riguarda bar e ristoranti, la decisione di estendere l’obbligo di green pass è una conseguenza diretta dell’istituzione del provvedimento per i clienti. Anche chi lavora nei pubblici esercizi, così come chi ci entra per consumare un pasto o una bevanda (fa eccezione il caffè al bancone), dovrebbe dunque avere la certificazione verde per lavorare. Una misura che si rende necessaria soprattutto in vista dell’autunno e dell’inverno, quando i ricercatissimi e ambitissimi dehor esterni non saranno più utilizzabili per il calo delle temperature e il peggioramento del meteo. Gestori, ma anche camerieri, cuochi e personale che entra in contatto con pubblico e pietanze dovrebbero dunque essere chiamati a esibire la certificazione verde.

Teatri, cinema, palestre e piscine
Con lo stesso principio, anche chi lavora in teatri, cinema, palestre, piscine, centri termali, parchi divertimenti, sale giochi e sale concerti dovrà avere il Green Pass per poter lavorare.

Trasporti
Coinvolti, dunque, anche gli addetti ai trasporti a lunga percorrenza: se il green pass è richiesto ai passeggeri per salire su navi, aerei e treni ad alta velocità e a lunga percorrenza, dovrebbe diventare un obbligo anche per chi su questi mezzi lavora.

Il nodo aziende private
Sul fronte aziende private invece la situazione è più complessa. Nonostante che sia stata proprio Confindustria tra i primi a farsi portavoce del messaggio “Chi non ha il green pass non lavora”, sollevando un polverone, è necessario ancora tracciare i limiti entro cui il datore di lavoro può imporre (o non imporre) la certificazione verde, definire in modo chiaro azienda pubblica e azienda privata e contestualizzare quelle aziende giuridicamente private ma che lavorano per il pubblico.

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