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Gestori dei locali in rivolta: "Il Green pass? Ci taglierà di nuovo le gambe"

I proprietari di pub e ristoranti di Parma e provincia non ci stanno: "Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale sulle modalità per chiedere il certificato ai clienti: molti ci hanno detto che rimarranno a casa"

I gestori di pub e ristoranti non ci stanno: "Il Green pass obbligatori ci taglierà di nuovo le gambe: molti clienti ci hanno detto che dal 6 agosto rimarranno a casa". E' questo il pensiero - condiviso di tantissimi proprietari di Parma e provincia - a pochi giorni dall'entrata in vigore del decreto del governo. Dopo un anno e mezzo di chiusura e lockdown negli ultimi mesi - complici le riaperture e la fine del coprifuoco - i locali si stanno di nuovo riempiendo a i guadagni stanno permettendo ai gestori di pagare le spese, per risollevarsi ed andare avanti. 

Dal 6 agosto infatti per entrare nei ristoranti, nei pub e nei bar al chiuso sarà obbligatorio esibire il Green pass, che viene rilasciato a chi è stato vaccinato contro il Covid  - anche con una sola dose, da almeno 15 giorni - a chi è guarito dalla malattia nei sei mesi precedenti e a chi ha ottenuto un risultato negativo al test molecolare o antigenico rapido. 

"In questo locale abbiamo solo spazi al chiuso - il titolare dell'Evol Pub, ora a Sanguinaro  - all'aperto posso mettere al massimo due tavolini. Si, dal 6 agosto siamo obbligati a chiedere il Green pass. Non abbiamo avuto nessuna comunicazione ufficiale sulle modalità: sappiamo solo le cose che abbiamo letto sui giornali. Molti clienti ci hanno già detto che rimarranno a casa: alcuni hanno paura di incontrare gente non vaccinata e senza green pass mentre altri - e sono la maggioranza - non vogliono mostrare i loro dati privati e quindi non verranno. Questo provvedimento, che in teoria dovrebbe aiutarci, ci taglia le gambe, dopo mesi di ripresa. Se in questo periodo le persone avevano ripreso ad uscire ora invece, con il Green pass, è tornato - secondo quello che posso osservare io - un senso di paura e di timore. Se avessi voluto fare il poliziotto avrei scelto un altro percorso lavorativo: gestisco un pub e invece dal 6 agosto sarò costretto a chiedere il Green pass ai miei clienti. In più se una persona consuma il caffè al bancone non deve presentare il certificato mentre se fa due passi e si siede al tavolino è obbligato. Tutto questo non ha molto senso".  

Della stessa opinione anche il gestore di un ristorante e pizzeria nella zona Sud di Parma. "Non ci hanno informato e non sappiamo se dovremmo essere noi (oppure i nostri dipendenti) a chiedere il Green pass e mancano pochissimi giorni. Dal nostro punto di vista è un ulteriore problema: dopo tutti questi mesi di stop e di restrizioni non capisco come possiamo - come categoria - reggere un provvedimento di questo tipo. I clienti saranno per forza di meno e i nostri conti torneranno in rosso. In vista del 6 agosto abbiamo chiesto informazioni più specifiche ma non abbiamo avuto risposta: mi devo mettere io all'ingresso per controllare il Green pass che contiene comunque dati sensibili?". 

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