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Green pass sul lavoro: chi viene sospeso non ha diritto allo stipendio

Tutte le attività per le quali è obbligatorio il certificato verde

Si può vivere oggi senza green pass? La risposta breve è: sì, ma con l'ultimo decreto del governo per i lavoratori le cose si complicano parecchio. Il dl ha infatti stabilito l'obbligo, a partire dal 15 ottobre, "di possedere e di esibire, su richiesta, la certificazione verde" per l'accesso ai luoghi di lavoro, sia nel settore pubblico che nel privato. In pratica chi non ha il green pass non potrà accedere ai posti di lavoro, pena la sospensione e lo stop allo stipendio. 

Già adesso il certificato è obbligatorio per viaggiare su treni ad alta velocità, navi, aerei, autobus (con alcune eccezioni), per entrare negli atenei, nelle scuole, nelle Rsa e nelle mense. E ancora: la carta verde è indispensabile per accedere ai ristoranti al chiuso, agli spettacoli aperti al pubblico e agli eventi sportivi. Stesso discorso per musei e mostre, parchi tematici, parchi divertimento, sale scommesse, casinò e bingo.

Green pass: le alternative al vaccino
Se dunque è vero che il governo ha preferito non ricorrere all'obbligo vaccinale, i tanti obblighi che via via sono stati introdotti hanno reso sempre meno agevole la vita quotidiana di non vuole fare il vaccino. Per ottenere il certificato verde questi ultimi hanno sostanzialmente solo due alternative: a) un documento che dimostri di aver superato l'infezione da Sars-Cov-2; b) un tampone negativo.  Nel primo caso la durata della carta verde sarà di 6 mesi (estesa a 12 per chi ha fatto una dose di vaccino), nel secondo di 48 ore per il test antigenico rapido e 72 per il molecolare. 

Per quanto riguarda i costi, i tamponi restano a pagamento, anche se con l'ultimo decreto è stato stabilito che il prezzo sarà calmierato con un costo di 8 euro per i minori e 15 euro per gli adulti. I test saranno gratuiti per coloro che sono stati esentati dalla vaccinazione. 

Un'altra novità delle ultime ore è che per ottenere il green pass saranno validi anche i tamponi salivari. 

Chi viene sospeso non ha diritto alla stipendio
Il decreto approvato in consiglio dei ministri prevede infatti che chi non ha il Green pass al momento dell'accesso al luogo di lavoro venga considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione; dopo cinque giorni di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso. I lavoratore mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, ma "non sono dovuti la retribuzione né altro compenso"

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