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I comitati famigliari vittime Covid: "Anziani lasciati troppo soli: gestione da anni '70"

Le critiche delle associazioni e del Codacons alla gestione dell'emergenza sanitaria

"I Comitati dei Familiari delle Vittime Covid ed il Codacons Emilia Romagna - si legge in una nota - ritengono doveroso dover segnalare un altro aspetto attuale e preoccupante nella vicenda pandemia che è quello legato agli anziani ricoverati in rsa o cra che ancora in questi giorni non riescono ad avere un costante contatto con i propri familiari e questo anche se muniti di tamponi fatti il giorno prima mentre altri purtroppo non riescono nemmeno a farsi fare il tampone. Tutto questo crea inevitabilmente una situazione di grave disagio soprattutto per gli anziani ospiti di rsa e cra affetti da demenza senile i quali rischiano in questo modo di perdere le ultime capacità cognitive tese a riconoscere i propri parenti più prossimi. Tale situazione dispiace dirlo, perché sembra che ci si voglia accanire contro al Regione, è frutto del fatto che sia la Regione che il Servizio Sanitario Regionale invece di regolamentare in modo più preciso come debbano operare in questa fase le singole rsa e cra ha dato loro unicamente delle linee guida piuttosto vaghe che fanno si che alcune di queste strutture possano adottare criteri che di fatto non contemperino il bisogno di sicurezza sanitarie e l’esigenza di contatto sociale degli anziani. 

Un soluzione auspicabile sarebbe quella di dare regole più precise e di garantire da apre del servizio sanitario a tutti i parenti di poter effettuare prima delle visite programmare ai propri casi due tamponi di controllo ed il test sierologico. O qualora ciò non fosse possibile di permettere quanto meno a chi desidera di farli presso strutture private ( in svizzera il tampone costa poco meno di 30 euro e viene effettuato e consegnato in meno di 48 ore).

Per quanto riguarda poi i tamponi ed i test sierologici i comitati ed il Codacons prendono atto che casualmente...... la Regione ed il Servizio Sanitario seppur con numeri ben lontani da quelli garantiti già a maggio 2020 (10.000 tamponi e 5.000 test e sierologici), hanno avuto un sussulto e nella giornata del 19 agosto hanno messo in campo n.9000 tamponi e n.1419 test sierologici riuscendo in tal odo ad intercettare e mettere in quarantena n.76 positivi al covid mentre nella giornata precedente i positivi erano appena 21. 

Questo significa alcune cosa di non poco conto che: a) nelle precedenti settimane rispetto anche alla sola capacità operativa dimostrata nella giornata del 19 agosto, e quindi al di là di quella per ora solo reclamizzata da Donini e Venturi, di fatto non si sono intercettati i due terzi dei positivi intercettabili lasciando che questi due terzi di contagiati abbiano circolato e contaminato altri cittadini; b) il fare così’ pochi tamponi ( arrivando a farne poco più di 3.000 nei giorni prossimi a Ferragosto) nelle settimane precedenti non è frutto evidentemente di un’incapacità assoluta ma o di una volontà di tenere i numeri dei positivi rilevati bassa durante il clou del periodo turistico oppure all’incapacità di assicurarsi come Regione e Servizio Sanitario, con accordi economici organizzativi con chi i tamponi ed i test li deve materialmente fare e processare, la piena operatività anche nelle prime due settimane di agosto.

E’ chiaro che in entrambe queste due ultime ipotesi chi non ha fatto per tempo ciò che gli competeva per incarico debba prendere atto delle controindicazioni gravi e conseguenti ai propri comportamenti istituzionali. Gli effetti di tale inefficienza voluta o subita li stiamo già registrando in questi giorni in termini di aumento dei contagi ed altrui li vedremo purtroppo nelle prossime settimane. L’assessore Donini ha poi affermato tra le altre cose che in realtà le nostre lamentele sono infondate in merito alla mancata attività di screening nel mese di luglio e nella prima metà di agosto sulla riviera romagnola in quanto era in funzione un’unità mobile per far tamponi ma anche qui a fronte di un incremento di milioni di presenze sulle riviera affermare con orgoglio di aver fatto quanto era necessario mettendo in campo una sola unità mobile è a dir poco risibile ed è frutto o di incompetenza o di mancanza di fondi cosa quest’ultima che però metterebbe sotto accusa non solo l’Assessore Donini ed il commissario Venturi ma l’intera Giunta.

Di fatto la Regione Emilia Romagna in piena emergenza covid economico, finanziaria, sociale e sanitaria ha deciso in ogni caso che le ferie estive sono sacre chiudendo di fatto i battenti come facevano le industrie negli anni 70” quando a Bologna da un lato di via Indipendenza zona autostazione potevi sentire tanto era deserta e silenziosa la città chi ti parlava da Piazza Maggiore. Gli assessori da quanto ci è dato sapere lavorano in queste settimane in vacanza solo in smart working .... Ma mentre il palazzo della Regione è di fatto deserto la sede del Codacons che non ha mai chiuso un solo giorno per non venire meno come supporto a chi in questa fase si trova in grave difficolta economico finanziarie e sanitarie. Forse i dirigenti della Regione speravano che alche il virus almeno per le prime due settimane di agosto chiudesse anch’esso i battenti e si mettesse in ferie evitando di fare nuovi contagi?? Da ultimo si sottolinea che sia i comitati che il Codacons i quali nonostante un proprio costante contributo di stimolo all’amministrazione regionale seppur apertamente critico, non per partito preso, ma per quanto è accaduto e sta accadendo, ad oggi a distanza di oltre un mese dalla pc ed email con cui era stato chiesto a tutti i gruppi i consiliari in Regione un incontro hanno per ora ricevuto di tutto il centro sinistra la sola disponibilità del gruppo dei Verdi ad un incontro mentre tutti gli altri gruppi dell’opposizione hanno ritenuto importante confrontarsi almeno per un’ora o poco più con noi, ultimo dei quali il gruppo di Forza Italia da cui verremo ricevuti nei prossimi giorni. I Comitati ed il CODACONS attendono fiduciosi".

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