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Domenica, 28 Aprile 2024
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Pandemia e lockdown, è allarme per le ripercussioni psicologiche sui giovani: "Disturbi alimentari cresciuti del 70%"

Intervista a Pietro Pellegrini, direttore del Dipartimento assistenziale integrato salute mentale dipendenze patologiche: "Anche tra gli adulti sono aumentati i disturbi psichici, spesso collegati al post-Covid e al long Covid"

La pandemia e il lockdown hanno avuto effetti molto pesanti sui parmigiani, sia a livello economico che psicologico. Nel corso del 2021 la fascia di popolazione maggiormente colpita è stata quella dei giovani che hanno reagito in maniera più problematica alla mancanza di socialità e di stimoli esterni. Il numero dei ragazzi seguiti dal servizio di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza è infatti aumentato in modo significativo, soprattutto per quanto riguarda i disturbi alimentari: gli accessi al servizio hanno fatto registrare un incremento del 70%.

Per quanto riguarda gli adulti sono cresciuti sia i casi di dipendenza da alcool e droga che le patologie psicologiche: le persone seguite dal Dipartimento di Salute Mentale sono aumentate infatti nell'ordine del 20%, soprattutto per quanto riguarda i disturbi di adattamento, collegati alla pandemia e alle difficoltà socio-economiche che ne sono conseguite. 

Pietro Pellegrini è il direttore del Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale Dipendenze Patologiche. "Dopo il lockdown e nell'evoluzione della pandemia era atteso un incremento, per l'infanzia e l'adolescenza, della sofferenza, per il determinarsi di una grave crisi psicosociale. Così è stato. Abbiamo rilevato un incremento significativo dei nuovi casi con Disturbi del Comportamento Alimentare passati nella fascia 12-17 anni da 47 del 2020 a 80 nel 2021". 

Come la pandemia e il lockdown hanno influito, a Parma e provincia, sull'utenza del Dipartimento  Assistenziale Integrato Salute Mentale e Dipendenze Patologiche negli ultimi due anni? 

"Mentre la pandemia dura da oltre due anni, il lockdown ha rappresentato la fase iniziale da marzo a giugno 2020. Il lockdown ha costituito uno stress acuto, inatteso, ed ha mobilitato le risorse delle persone che hanno saputo affrontare le difficoltà e i timori di fronte alle limitazioni, alle sofferenze e alla morte diventate protagoniste della comunicazione e dello spazio pubblico. Durante il lockdown si sono sempre mantenuti aperti i servizi sia per l'emergenza urgenza che per garantire la continuità di cura dei pazienti in carico, lavorando anche a distanza, fornendo prestazioni e supporti a domicilio. Si sono attivati gli utenti e i loro familiari che nel complesso sono stati molto attenti nell'adottare le misure di prevenzione e a rispettare le norme restrittive.  Come servizio abbiamo fatto molta psicoeducazione e elaborato uno specifico strumento per valutare il rischio Parma Individual and Environmental Risk Assessment (PIERA). Abbiamo stimolato la responsabilità e l'automutuoaiuto. 

L'esperienza è documentata in diversi articoli della rivista regionale Sestante ed abbiamo fatto anche due libri "(S)postare il lockdown. Racconti, pensieri, foto e ricette in chat per "scalatori" senza confini" curato da gruppo della Montagnaterapia e "Il dopo è ora. Una comunità di cura incontra la sofferenza psichica in tempo di pandemia" a cura di Maria Inglese e Maria Teresa Gaggiotti, edito da Battei.

Già nel lockdown è emerso che a soffrire maggiormente erano i ragazzi e gli adolescenti. Una parte significativa (30% circa) risultava difficile da raggiungere dai servizi e anche la frequenza scolastica in DAD era difficile. L'isolamento e la perdita delle attività sportive, ricreative, culturali e sociali ha avuto conseguenze significative anche sul piano psicopatologico. L'altro fenomeno che si è registrato è stato un aumento delle tensioni e dei conflitti intrafamiliari e dell'abuso di alcool. 

Nel secondo semestre 2020, i servizi del Dipartimento hanno recuperato tutta l'attività sospesa e sono tornati ai livelli del 2019. Sul piano sociale è stata impattante la constatazione che la pandemia non era finita: la seconda e terza ondata sono state molto impegnative, meno solidali, cariche di tensioni, rivendicazioni, talora rabbia. La campagna vaccinale è stata supportata al massimo cercando di raggiungere anche gli utenti più riluttanti e disorganizzati (compresi i senza fissa dimora) ed ha raggiunto livelli simili a quelli della popolazione generale. Tutte le strutture psichiatriche e delle dipendenze patologiche, dove la vaccinazione è arrivata vicina al 100% e l'Ospedale Privato Accreditato "Maria Luigia", hanno retto bene, non vi sono stati focolai importanti e i casi Covid positivi sono stati gestiti. Più rilevante l'impatto in ambito ospedaliero dove è risultato necessario ridurre i posti per assicurare più stanze singole vista anche la difficoltà, nelle fasi acute, a far rispettare le norme preventive, mascherine, igiene e distanziamento". 

I dati del 2021, paragonati a quelli del 2020, che elementi suggeriscono rispetto all'evoluzione della pandemia e delle restrizioni? 

"Dopo il lockdown e nell'evoluzione della pandemia era atteso un incremento dell'utenza, della sofferenza, per il determinarsi di una grave crisi psicosociale. Così è stato e se nel 2020, a livello provinciale avevamo avuto in Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza 3105 utenti, nel 2021 sono passati a 3890 (+25,2%), con un incremento nella fascia adolescenziale. Sono anche aumentate le collocazioni di minori fuori dall'ambito familiare, passati da 61 a 75. Sono aumentate le urgenze per atti autolesivi e condotte aggressive e la Residenza Sanitaria per Minori di San Polo è passata da 58 ricoveri del 2002 a 86 del 2021. Abbiamo rilevato un incremento significativo dei nuovi casi con Disturbi del Comportamento Alimentare passati nella fascia 12-17 anni da 47 del 2020 a 80 nel 2021 (+70%). In linea con gli anni precedenti è continuato il trend di aumento dei Disturbi dello Spettro autistico: 90  nuovi casi nel 2021 contro 71 nel 2020".

Per quanto riguarda il settore Salute Mentale Adulti quali sono state le diagnosi più diffuse in questi ultimi due anni? 

"Nell'ambito degli adulti nel 2021, rispetto all'anno precedente, si è avuto un incremento del 10% dei nuovi accessi. Questa ha riguardato i disturbi di adattamento e reattivi (+15,4%) in parte correlabile alla pandemia e alle difficoltà socio-economiche. Vi sono casi con disturbi psichici collegati al post-Covid e al long Covid. Sono aumentati significativamente (+29,4%) le patologie gravi come gli Esordi psicotici: 167 nuovi casi nel 2021 rispetto ai 129 del 2020. Anche negli adulti vi è stato l'incremento dei DCA 48 nuovi casi del 2020 a 78 nel 2021 (+62%) E' rimasto sostanzialmente invariato il numero dei Trattamenti Sanitari Obbligatori (87 nel 2020, 91 nel 2021). Sono invece diminuiti i suicidi che nel 2021 sono stati 27 contro i 33 del 2020, un calo che si inserisce in un significativo trend in riduzione (38 del 2019 e 41 del 2018) di un fenomeno sempre da monitorare e cercare, per quanto possibile, di prevenire".

L'impatto del lockdown e della chiusura delle scuole sui giovani è evidente, è possibile ricostruire l'effetto che ha avuto su questa fascia di popolazione confrontando i dati disponibili ? 

"I dati indicano un incremento della sofferenza di adolescenti e giovani in particolare per i Disturbi del comportamento alimentare, le condotte autolesive e disturbi del comportamento, con aggressività e violazioni. I fenomeni sono complessi ma certamente la riduzione della socialità, delle attività sportive, ricreative, culturali può avere influito. E' rilevante la necessità di creare speranza, futuro, occasioni di lavoro, formazione e protagonismo. Sembra vi sia bisogno di riprendere a vivere insieme per superare le forme di isolamento, i fenomeni Hikikomori, ma anche dei Neet, cioè di coloro che non studiano e non lavorano. Va ritrovato il rapporto con il corpo in una comunità educante e accogliente". 

Dipendenze da alcool e droghe: rispetto al periodo pre-pandemia qual'è stata l'evoluzione del numero di pazienti negli ultimi due anni? 

"L'utenza delle dipendenze patologiche registra un incremento dei nuovi casi sia per "droghe" passati da 125 del 2020 a 177 del 2021 e per alcool da 82 a 102 del 2021. Pur con tutte le precauzione del Covid la rete delle Comunità Terapeutiche è rimasta sempre attiva".

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