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Venerdì, 26 Aprile 2024
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"Percorso Nascita": accordo di collaborazione tra Comuni del Distretto di Parma

Nei due punti nascita attivi in provincia, all’Ospedale Maggiore di Parma e all’Ospedale di Vaio, nel triennio 2019-2021, sono venuti alla luce rispettivamente 7.797 e 2.351 bimbi/e, di cui lo scorso anno 2.515 sono nati in Ospedale e 816 a Fidenza

Viene presentato oggi “Percorso Nascita”, l’accordo di collaborazione sottoscritto tra i Comuni del Distretto di Parma - formato da Comune di Parma, Colorno, Sorbolo-Mezzani, Torrile - Azienda USL di Parma, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e Associazioni del territorio.

L’accordo si inserisce nell’ambito degli impegni assunti all’interno dei Piani di Zona per la salute e il benessere sociale del Distretto di Parma ed è frutto di un percorso sviluppato da un gruppo tecnico rappresentativo delle diverse Istituzioni coinvolte nel Percorso Nascita, alla luce di un mutato contesto sociale segnato dalla pandemia, dai rincari energetici e dalla difficile situazione internazionale. L’obiettivo dell’accordo è quello di ampliare la collaborazione tra tutte le parti per rinnovare il Percorso nascita che, fin dal 2004, ha la medesima finalità: far fronte alle criticità legate alla nascita di un bambino e superare le fragilità a essa connesse.

“Il Comune – ha esordito l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Parma Ettore Brianti - attraverso il Centro per le Famiglie e nell’ambito dei Piani di Zona, ha avuto il ruolo di coordinatore di questo accordo che mette in rete tutte le realtà, istituzionali e associative, che si occupano del delicato iter della nascita in tutte le sue fasi, favorendo il benessere genitoriale e del nascituro: il contesto di comunità risulta fondamentale in questo percorso, in particolare nel difficile momento che tutti noi stiamo vivendo in questi anni”.

“L’Accordo “Percorso nascita” – ha sottolineato il Commissario straordinario Ausl e direttore generale di Azienda Ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi - sottoscritto con gli Amministratori locali del distretto di Parma e che vede la stretta collaborazione con le Associazioni del volontariato amplia e rinnova un sistema integrato di servizi sanitari territoriali e ospedalieri e di servizi sociali che caratterizza questo territorio da anni. I dati di attività presentati oggi descrivono bene come questa rete di servizi pubblici sappia offrire risposte a tutti, a partire da chi ne ha più bisogno”.

Alla conferenza stampa sono inoltre intervenuti Carla Verrotti, direttrice dell'Unità operativa Salute Donna, Tullio Ghi, direttore dell’Unità operativa di Ostetricia e ginecologia, Stefania Fieni, responsabile Percorso Centro Nascita dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia, e Roberto Abbati e Monica Manfredi del Centro per le Famiglie.

L’evento della nascita, nell’ambito della cultura della promozione del benessere, è un fenomeno che non deve essere considerato come un evento strettamente sanitario, ma riguarda il vivere sociale nel suo complesso. Compito dell’Istituzione pubblica è promuovere una cultura in cui tutti gli aspetti della vita sociale e interpersonale siano riconosciuti e valorizzati.

Il percorso proposto in questo documento prevede la sinergia tra i Servizi Sociali e Sanitari, auspicando un potenziamento sempre maggiore dell’integrazione tra l’ambito sociale/educativo e l’ambito sanitario, grazie ad un approccio multidisciplinare, che possa garantire all’evento nascita un accompagnamento sempre più ampio ed efficace.

L'accordo dettaglia tutti gli aspetti all'interno delle tre fasi dell’evento: fase pre-nascita (periodo che intercorre dal primo accesso al Consultorio familiare dell’Azienda USL o all’Ambulatorio della gravidanza a rischio in Day Service Ambulatoriale (DSA) dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria (AO), fino al momento del parto) fase nascita (periodo che intercorre dal ricovero della gravida in ospedale per il parto fino alla relativa dimissione della puerpera e del bambino) e fase post-nascita (periodo successivo alla dimissione dall'ospedale della puerpera e del neonato fino al primo anno di vita).

Il percorso prevede il sostegno ai genitori nella fase della pre nascita, con assistenza alla gravidanza, corsi di preparazione alla nascita e supporto dei Consultori famigliari oltre all’individuazione di situazioni che richiedono iter specifici con la presa in carico al termine della gravidanza.

L’evento nascita prevede l’accettazione nel punto nascita, l’assistenza al travaglio e al parto favorendo l’attaccamento madre-bambino, con la presa in carico del neonato.

Infine il post nascita: dopo la nascita di un bambino, il rientro a casa è un momento emozionante ma anche molto delicato, che richiede la costruzione di nuove relazioni all’interno del nucleo familiare. Per questo oltre ai percorsi istituzionali organizzati dalle Aziende Sanitarie in seguito alle dimissioni post parto, le associazioni presenti sul territorio svolgono un ruolo importante di accompagnamento e sostegno alle mamme nell’allattamento e in tutti gli ambiti necessari.

L’attività di sostegno prosegue nel primo anno di vita.

In questo contesto riveste un ruolo importante la rete associativa a sostegno della neo genitorialità.

Un focus specifico riguarda gli operatori, chiamati a mettere in rete le professionalità presenti nei servizi e a condividere strategie di intervento e di una visione comune nell’approccio alla persona: servizi sociali/educativi e sanitari del territorio, cooperano creando sinergie, condividendo obiettivi e strumenti di verifica, in un’ottica di reale integrazione tra servizi e professionisti.

Altro focus importante è quello sul ruolo delle Associazioni di volontariato, alle quali l’accordo dedica un allegato specifico. Le associazioni che fanno parte della rete del Percorso nascita (Futura, Famiglia Più, Centro di aiuto alla vita, Colibrì, Laboratori Famiglia – Liberamente, Compagnia In..stabile, Cultural-mente) favoriscono le relazioni tra le famiglie e, grazie alla presenza di volontari e operatori che possono sostenere gruppi di auto mutuo aiuto (in presenza e online), consentono alle mamme di confrontarsi sui dubbi, le riflessioni, le esperienze che stanno vivendo al fine di renderle protagoniste attive nell’esperienza della gravidanza, del parto e nella relazione con il bambino.

Alcuni Dati

Nei due punti nascita attivi nella nostra provincia, all’Ospedale Maggiore di Parma e all’Ospedale di Vaio, nel triennio 2019-2021, sono venuti alla luce rispettivamente 7.797 e 2.351 bimbi/e, di cui lo scorso anno 2.515 sono nati in Azienda Ospedaliero-Universitaria e 816 a Fidenza. A livello regionale, seguendo il trend sovrapponibile a quello della nostra provincia, nel 2021 la quota di donne che si è rivolta prevalentemente ai servizi pubblici è il 61,2%. In particolare, un numero sempre più significativo di donne in attesa si rivolge ai consultori o, in caso di gravidanza a rischio, ai servizi ospedalieri. Nel 2021, è in netta ripresa la partecipazione ai corsi pre-parto, dopo il calo registrato a seguito della pandemia. I servizi pubblici assicurano la maggior parte dell’assistenza alle donne con cittadinanza straniera (88,4%) e a quasi una donna su due con cittadinanza italiana (49,1%), una percentuale quasi raddoppiata negli ultimi 10 anni. La mobilità da altre regioni (donne residenti in altre regioni che hanno partorito in Emilia-Romagna) è mediamente del 5,1%, contro il 5.9% di Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

Fonte dati “La nascita in Emilia-Romagna - 19° Rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) – Anno 2021”.

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