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Piste da sci chiuse, parmensi beffati. L'appello di Udicon: "Pronti a farci portavoce di questo disagio"

"Il Governo si preoccupi subito di trovare le risorse per i ristori”

Un fulmine a ciel sereno che si trasforma in beffa, in primis per i consumatori. U.Di.Con Emilia-Romagna si fa portavoce di tantissimi imprenditori e cittadini parmensi spiazzati dall’ennesima scelta lampo del Governo, che dalla sera al mattino ha deciso di bloccare l’imminente riapertura degli impianti sciistici. “Si tratta di una mossa che ci lascia ancora una volta confusi e arrabbiati – fa sapere l’associazione -. Non discutiamo i dati scientifici a riguardo, ma la modalità disastrosa con la quale è stata eseguita. Da un lato abbiamo il comparto della montagna che si stava preparando a una riapertura, quindi con spese e costi da sopportare, pur non incassando nulla da quasi un anno. Dall’altro moltissimi consumatori, finalmente felici di potersi godere le proprie montagne, che hanno prenotato alberghi, lezioni di sci e skipass per qualche giorno sulla neve. Tutto questo demolito nel giro di un’ora. Sono in molti i consumatori che come gesto di solidarietà hanno deciso di non richiedere il rimborso dello skipass, per cercare di aiutare, per quanto possibile, il settore, ormai in profonda crisi”.

A proposito U.Di.Con lancia un appello per farsi portavoce di questo disagio: “Sebbene ad oggi le difficoltà per i rimborsi siano ancora limitate, come associazione siamo pronti, come sempre, ad aiutare i cittadini nel caso sorgessero difficoltà. Riteniamo che questo improvvido tempismo decisionale non si debba far pagare ai consumatori, sperando che anche gli esercenti della montagna ricevano al più presto dei ristori. Tocca al Governo mettere rapidamente mano ai finanziamenti e non si pensi di prenderli dalle tasche dei consumatori”.
 

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