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Nuovo polo logistico a Medesano: Europa Verde sollecita la presentazione di uno studio di impatto ambientale

Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e Vicepresidente dell’Assemblea legislativa: “Il progetto, che prevede la cementificazione di 320 mila metri quadri di aree agricole e nessun intervento compensativo, sta creando grande preoccupazione tra i cittadini"

Il Gruppo Europa Verde in Assemblea legislativa Emilia-Romagna ha depositato oggi un’interrogazione in cui chiede alla Giunta regionale di valutare la congruità - in base alla legislazione regionale vigente - della procedura adottata per la realizzazione di un nuovo polo logistico a Medesano (Parma). Un intervento che prevede la cementificazione di 320 mila metri quadri di suolo agricolo, con la realizzazione di tre grandi magazzini per 150 mila metri quadri, oltre a strade di raccordo interne e parcheggi. Il progetto non prevede la realizzazione di opere di compensazione, né l’adeguamento delle strade attorno all’area, né in direzione dei principali assi viari. Non è inoltre previsto un collegamento alla rete ferroviaria.

Per la realizzazione di questo progetto, che ha sollevato allarme nella comunità locale, è stata chiesta una variante al Piano Urbanistico Attuativo (PUA), una procedura che secondo i proponenti non richiederebbe una valutazione d’impatto ambientale. Nell’interrogazione, firmata dalla capogruppo Silvia Zamboni, Europa Verde chiede alla Giunta regionale se, al contrario, non ritenga invece che questo progetto richieda la presentazione contestuale dello Studio di impatto ambientale, il coinvolgimento dei comuni coinvolti nell’ambito produttivo sovracomunale, la modifica del PUG e degli strumenti urbanistici di livello provinciale o di Area vasta, con predisposizione del normale percorso di Valutazione di impatto ambientale da parte dalle Regione.

“Con questa interrogazione raccogliamo le preoccupazioni dei cittadini di Medesano, che si sono riuniti nel “Comitato Ghiaie - No Logistica”, e di Legambiente. Preoccupazioni simili a quelle di altri territori alle prese con l’impetuoso sviluppo della logistica e con procedure che non tutelano l’ambiente né limitano il consumo di suolo - commenta Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Non c’è stata nessuna valutazione sull’impatto del traffico che il polo logistico avrebbe sull’area comunale, né sono state prese in alcuna considerazione ipotesi alternative di recupero e utilizzo di aree già urbanizzate adatte ad ospitare attività di logistica. Un copione già visto. Come più volte richiesto da Europa Verde rispetto a progetti analoghi, lo sviluppo del comparto della logistica deve sottostare a una regia regionale: non può essere lasciato al singolo comune. Inoltre, non dimentichiamolo, non di rado si tratta di investimenti di natura speculativa, che restituiscono al territorio un numero contenuto di posti di lavoro a fronte di un consistente impatto ambientale e consumo di suolo agricolo. Un trade-off tutto negativo tra manodopera a basso costo e forte pressione sui territori” - conclude la consigliera Zamboni”.

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