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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Sempre meno occupati, ma Parma è in controtendenza: nei prossimi 8 anni perderà solo l'1,2%

Con la fascia d'età della popolazione più giovane, dai 15 ai 29 anni che cresce di oltre il 7% e quella 30-64 che cala del 3,6%

Di fronte ai prossimi otto anni, al 2030, di un "pericoloso tracollo degli occupabili", Parma risulta fra le città in cui questo calo della forza lavoro sarà più ridotto.

I dati emergono da un'elaborazione del Sole 24 Ore sulle previsioni demografiche sperimentali dell'Istat. Dal report emerge che nel 2030 circa 1,98 milioni di residenti in età attiva dai 15 ai 64 anni risulteranno in meno rispetto ad oggi. Parma occupa gli ultimi posti della statistica, con una stima di oltre 2.500 persone occupabili in età lavorativa in meno rispetto ad oggi, un calo dell'1.2%. Con la fascia d'età della popolazione più giovane, dai 15 ai 29 anni che cresce di oltre il 7% e quella 30-64 che cala del 3,6%. Parma insomma è in "lieve" controtendenza rispetto al trend nazionale, insieme a Rimini, Bologna, Milano, Modena e Prato che occupano gli ultimi posti della lista, quelli con la contrazione occupazionale minore.

Il dato, ribadisce l'assessore Gianfreda, "premia l'attenzione ai servizi che il nostro territorio riesce ad erogare su diversi piani", da quello sanitario al sociale, dal tessuto economico a quello scolastico. "Una trasformazione che deve andare avanti per continuare ad essere attrattivi". Ma serve anche, conclude, "una riflessione più ampia, per risolvere il problema da un punto di vista più generale", andando ad agire per esempio sui servizi per l'infanzia e per l'autosufficienza degli anziani. "Condizioni di benessere indispensabili per armonizzare al meglio anche i tempi di vita dei lavoratori". E anche attraendo "nuovi investimenti e dunque nuovo lavoro, in virtù della semplificazione amministrative della ricchezza dei servizi che sapremo offrire come pubblica istituzione".

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