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SPI, FIOM e Auser Parma: inaugurati i nuovi presidi nel quartiere San Leonardo

L’apertura delle nuove sedi è stata l’occasione per la presentazione del libro di Fausto Durante "Lavorare meno, vivere meglio. Appunti sulla riduzione dell’orario di lavoro per una società migliore e una diversa economia"

Un nuovo presidio sul territorio, per essere vicini ai bisogni di cittadini e cittadine del San Leonardo: sono stati inaugurati gli spazi in via Treves, 2 a Parma dove troveranno casa lo SPI CGILAuser e il centro di formazione sindacale FIOM "Bruno Papignani". Per l'occasione sono intervenuti Francesco De Vanna, assessore del Comune di Parma con delega alle Politiche del lavoro, Raffaele Atti, segretario generale SPI CGIL Emilia Romagna, Magda Babini, presidente Auser Emilia Romagna e Samuele Lodi, segretario generale Fiom Cgil Emilia Romagna.

"Crediamo che la presenza sul territorio del sindacato pensionati e di tutta la CGIL sia fondamentale in questo momento - ha commentato la segretaria dello SPI di Parma, Valentina Anelli - perchè molte famiglie stanno attraversando una fase delicata e noi abbiamo il dovere di essere al loro fianco e cercare di rispondere ai loro bisogni".

L’apertura delle nuove sedi è stata l’occasione per la presentazione del libro di Fausto Durante "Lavorare meno, vivere meglio. Appunti sulla riduzione dell’orario di lavoro per una società migliore e una diversa economia" (gennaio 2022, Futura Editrice), alla presenza dell’autore che ha dialogato con la segretaria generale della CGIL Parma Lisa Gattini e con la giornalista Patrizia Ginepri. “In Italia si lavora mediamente 1660 ore all’anno, in Francia 1330, in Germania quasi 1400. Siamo più produttivi? Il nostro sistema produttivo è migliore? E i nostri salari sono paragonabili? - ha esordito Durante -. In Islanda quasi l’88% dei lavoratori pubblici ha un orario che non supera le 33 ore settimanali e la produttività degli islandesi è più alta di tanti altri. Il tema della riduzione dell’orario di lavoro deve tornare ad essere centrale anche nella contrattazione sindacale”. Non sono poche del resto anche in Italia le realtà aziendali che si sono accorte come il benessere dei lavoratori possa essere la chiave per il successo produttivo: “Uno degli argomenti convincenti per la contrattazione – ha sottolineato Lisa Gattini - è quello di considerare che una riduzione dell’orario di lavoro su certi impianti, significa ridurre gli apporti di CO2, favorire una diversa modulazione del traffico e soprattutto, diminuire il rischio di infortuni. È qualcosa che deve far riflettere, nell’ambito di un ragionamento più vasto sul valore per la collettività”.

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