I Gang all'Arci Colombofili: energia militante ed evergreen a suon di punk rock
Marino Severini e la sua storica band hanno intrattenuto il numeroso pubblico del locale di strada dei Mercati, tra pezzi storici ed alcuni brani del nuovo album 'Ritorno al fuoco'
Quando i The Gang salgono sul parco all'aperto dell'Arci Colombofili di strada dei Mercati - nella serata di venerdì 23 luglio - l'ovazione è tutta per lui. Marino Severini è il menestrello punk e folk di varie generazioni di militanti di sinistra: da quelli più attempati ai più giovani, che hanno iniziato a seguire la storica band marchigiana da pochi anni.
Grazie soprattutto alle canzoni contenute nel nuovo album 'Ritorno al fuoco', con pezzi come 'La banda Bellini' 'El Pepe', 'Rojava libero' (queste due non eseguite dal vivo), 'Un treno per Riace', dedicata al sindaco di Riace Domenico Lucano, 'Dago', il nome con il quale veniva chiamati - in modo dispregiativo - gli italiani emigrati negli Stati Uniti d'America. Ad alimentare la scaletta ovviamente anche i pezzi storici, cantati a memoria dai fans, da 'Bandito senza tempo' a 'Le Barricate', dedicata alle Barricate di Parma, da 'Kowalsky' a 'La Pianura dei Sette Fratelli' con l'inossidabile Adelmo Cervi alla voce, presenza immancabile ai concerti dei The Gang nella nostra città.
Dopo mesi e mesi di stop anche Marino ha qualcosa da dire al pubblico: il ritorno sulle scene con il nuovo album e il nuovo tour hanno ridato linfa vitale ad una band che - come pochissime in Italia - ha saputo portare avanti un discorso coerente - a livello musicale e politico - senza mai cadere nella ripetizione stereotipata. E lo zoccolo duro dei fans lo dimostra. Anche ieri all'Arci Colombofila il pubblico era folto: tutti rigorosamente seduti ai tavoli e distanziati, nel rispetto delle norme antiCovid. Tra una canzone e l'altra il leader dei The Gang parla di collettività e condivisione, di studio e ricerca per riuscire ad uscire da un periodo buio, anche per la pandemia. Una band evergreen per una serata speciale.
