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Un nuovo progetto nazionale per l’accoglienza e l’integrazione di migranti vittime di torture

Progetto sperimentale nazionale nato dalla collaborazione tra CIAC e Medici Senza Frontiere

Vittime di torture e violenze nell’inferno libico, arrivate in Italia attraverso corridoi umanitari e ora al centro di un percorso di accoglienza e integrazione in cui hanno un ruolo cruciale e non sono solo numeri da assistere. Sono i protagonisti di un importante progetto sperimentale nazionale nato dalla collaborazione tra CIAC e Medici Senza Frontiere (MSF). L’innovativo programma verrà presentato mercoledì 7 dicembre alle ore 11 presso la sede dell’ente di tutela parmigiano in strada Cavestro, 14/A Parma.

A pochi giorni dal convegno “Le frontiere uccidono”, CIAC presenta il progetto innovativo e di grande rilevanza nazionale che vede coinvolti 12 migranti, tra cui giovani singoli e nuclei familiari, identificati da MSF direttamente in Libia e evacuati in Italia attraverso i corridoi umanitari gestiti da Unhcr, Comunità di Sant’Egidio, Fcei e Tavola Valdese in convenzione con il governo italiano. L’obiettivo è garantire a chi ha subito traumi fisici e psicologici un’accoglienza sociale integrata e diffusa in Italia, calibrata sulle esigenze delle persone e costruita insieme a loro. Il percorso è basato su un protocollo sperimentale che prevede, subito dopo l’arrivo, una prima accoglienza dei migranti nelle strutture di MSF in Sicilia e una successiva distribuzione in diverse zone di Italia, tra cui Parma.

A spiegare il funzionamento, gli obiettivi e i propositi di questo innovativo percorso saranno Marco Bertotto Direttore dei Programmi di MSF, Marco Musso e Francesca Notari, operatori umanitari del progetto della Ong a Palermo, il direttore di CIAC Michele Rossi e Alberto Anelli che per l’associazione parmigiana sta seguendo la formazione degli operatori.

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