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Cronaca

Dai Lettori - Acqua, bene sociale inalienabile: no alla privatizzazione

Lettera di un nostro lettore parmigiano che sottilinea come alcuni servizi pubblici dovrebbero essere a "liberalizzazione limitata". E le utilities dovrebbero reinvestire nel territorio per aiutare l'economia

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore parmigiano, Rino Basili, che denuncia i pericoli derivanti dalle liberalizzazioni nei servizi pubblici proprio a partire dal bene "acqua". Di seguito il testo:

"Mentre si stanno raccogliendo le firme al fine di richiedere il referendum contro la liberalizzazione dell'oro blu e nel momento in cui l'Italia si prepara ad affrontare una nuova stagione di liberalizzazioni nel settore dei servizi pubblici locali, si ha l'impressione che gli Enti Locali, avendo bisogno di far cassa non riescano a garantire i diritti e bisogni fondamentali dei cittadini lasciando al libero mercato la gestione dei servizi universali, cominciando dall'acqua. L'ingresso dei privati non è indice di garanzia ed efficienza nell'erogazione dei servizi, (sinora eserciti in modo eccellente salvo eccezioni), si rischia così soltanto di creare opportunità di profitto per pochi.

Detti servizi, dovrebbero essere considerati a “liberalizzazione limitata”, ed al riparo da speculazioni finanziarie quindi fruibili da tutti i cittadini sotto il controllo pubblico, senza escludere l'ingresso dei privati. Del resto già oggi le società controllate dai cinque più importanti comuni italiani, (Milano, Roma, Brescia, Bologna e Torino), cioè le utilities A2A, Acea, Hera, Iride, che si occupano di energia, rappresentano “le galline dalle uova d'oro”. In esse la remunerazione degli azionisti risulta molto elevata a fronte di una scarsa attenzione agli investimenti, all'occupazione e alla qualità dei servizi erogati.

Sarebbe opportuno, nei casi di specie,  che una parte degli utili vengano reinvestiti creando così quel volano che aiuti lo sviluppo economico del paese alla luce di questo momento di crisi e recuperando un'attenzione per il territorio direttamente collegato ed alla rilevanza sociale dei servizi erogati".

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