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Cronaca

Condannati ed espulsi, rientrano in Italia sotto un altro nome: arrestati due albanesi

I delinquenti hanno patteggiato una condanna ad un anno di reclusione, sono in carcere. Il terzo verrà espulso

Nella mattina di martedì gli agenti della Polizia di Stato della Questura di Parma di servizio per la vigilanza sul rispetto della normativa di cui al vigente DPCM hanno notato nei pressi della stazione ferroviaria lungo il viale Falcone e Borsellino, tre soggetti di nazionalità straniera mentre si aggiraravano con fare sospetto decidendo di fermarli per sottoporli ad un controllo documentale. 

I tre, dichiaratamente cittadini albanesi, hanno mostrato i relativi passaporti dai quali si è evinto il loro regolare ingresso in area Schengen. I sospetti degli agenti nascevano tuttavia dal fatto che i tre risultavano completamente sconosciuti nella consultazione delle banche dati in uso alle Forze di Polizia. Gli operatori hanno deciso quindi di accompagnarli in questura per sottoporli a più approfonditi controlli a mezzo di rilievi dattiloscopici. 

Due dei tre soggetti erano già noti alle forze di polizia, ma sotto altro nome. È emerso che i due, già resisi responsabili nel 2018 di reati contro il patrimonio, e nello specifico di furto in abitazione in concorso tra loro, erano stati arrestati, tratti a giudizio dinanzi al Tribunale di Parma ed espulsi dal territorio nazionale come misura sostitutiva alla detenzione, con esplicito divieto di ritorno in Italia per un periodo di cinque anni. 

Da consultazione degli atti interni al locale Ufficio immigrazione, si è appurata l’espulsione era stata eseguita per entrambi con accompagnamento coattivo alla frontiera aerea di Verona, dove erano stati imbarcati su un volo diretto al loro paese d’origine.

Ciò constato e verificato il loro reingresso illecito sul territorio, gli Agenti, dandone immediata notizia al sostituito procuratore della Repubblica di turno e al difensore, hanno tratto immediatamente in arresto i due soggetti, sequestrando i passaporti degli stessi poiché utilizzati o comunque pertinenti al reato. Anche il terzo soggetto fermato dagli operatori è stato collocato presso le medesime camere di sicurezza a disposizione dell’Ufficio immigrazione, poiché irregolare sul territorio ed in attesa degli adempimenti amministrativi inerenti all’espulsione  

I delinquenti hanno patteggiato una condanna ad un anno di reclusione e, dopo la lettura della sentenza, sono stati immediatamente tradotti in carcere in stato di custodia cautelare per le pressanti esigenze cautelari quali il pericolo di reiterazione del reato ed il pericolo di fuga.

Il terzo soggetto, invece, poiché irregolare sul territorio nazionale, verrà espulso nella giornata odierna dalla Polizia di Stato con accompagnamento coatto in frontiera.

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