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Cronaca Piazzale San Giacomo

Ex-Stimmatini concessa alle famiglie occupanti: le dieci domande dell'opposizione

I tre gruppi di opposizione Partito Democratico, Parma Unita e Altra Politica interrogano il sindaco Pizzarotti e gli rivolgono dieci domande. Il Pd chiede: "Che esperienza può vantare con le famiglie?" ma la Provincia, a guida Pd, aveva concesso il comodato alla stessa associazione per la Casa Cantoniera di via Mantova

Le polemiche relative all'assegnazione, da parte del Comune di Parma dell'edificio inutilizzato ex-Stimmatini in piazzale San Giacomo, nei pressi di via d'Azeglio a Parma all'Associazione Senza Frontiere, all'interno del quale hanno trovato una soluzione abitativa di emergenza alcuni nuclei familiari che avevano occupato gli edifici dell'ex cinema Lux e dell'immobile in via Bixio, all'interno dello Spazio Popolare Autogestito Sovescio, sbarcano nel dibattito politico.

I tre gruppi di opposizione Partito Democratico, Parma Unita e Altra Politica interrogano il sindaco Pizzarotti e gli rivolgono dieci domande. La concessione da parte del Comune dello stabile è avvenuta con un ordinanza sindacale del 5 dicembre all'Associazione Senza Frontiere Onlus, è la stessa associazione alla quale la Provincia di Parma a guida Pd ha concesso, qualche anno fa, il comodato d'uso per la Casa Cantoniera di via Mantova, all'interno della quale hanno trovato casa alcune famiglie, che oggi vivono stabilmente all'interno degli appartamenti. 

"Con un'ordinanza sindacale del 5 dicembre 2014 -si legge in una nota dei tre gruppi di opposizione Partito Democratico, Parma Unita e Altra Politica- è stato concesso all'associazione “Senza Frontiere Onlus” l'uso dell'immobile denominato ex Stimmatini sito in piazzale San Giacomo, 7. A quanto mi risulta, fatto confermato dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa dall'assessore ai Servizi Sociali Laura Rossi, tale associazione appare riconducibile ai soggetti che attualmente hanno posto in essere due occupazioni abusive: quella dell'ex cinema Lux e quella di via Bixio. Pur essendo conscio che in questa vicenda sono coinvolte diverse famiglie di senza tetto che in questi mesi hanno trovato rifugio negli stabili occupati, le dichiarazioni dell'assessore Rossi e l'impianto generale dell'ordinanza del Sindaco richiedono la precisazione di più punti discutibili. In primo luogo il rapporto tra istituzioni e soggetti che operano, pur con degnissime finalità, nell'illegalità. Il Comune di Parma non può e non deve piegare le regole della civile convivenza per venire incontro alle richieste di persone che queste stesse regole non riconoscono. È un fatto semplice, di buon senso e che non avrebbe bisogno di essere ribadito se non fossimo di fronte ad una operazione che di fatto premia un soggetto che ha sempre operato nell'illegalità, assegnandogli la gestione di un edificio.

Quel che è peggio è che il contesto in cui queste decisioni sono state prese lascia trasparire un'evidente debolezza della Giunta, la quale soccombe al proprio ruolo di garante delle regole concedendo un bene pubblico in cambio dello sgombero di due edifici occupati. Non solo. L'analisi dell'Ordinanza sindacale lascia trasparire anche uno stravolgimento delle regole che il Comune stesso si è dato e che per primo dovrebbe mantenere: in questa vicenda non c'è traccia di un bando di gestione, si individua un'associazione senza specificarne il responsabile e senza renderne note le credenziali per operare in un ambito così specifico.

Tutto ciò considerato interrogo il Sindaco per sapere: 1. Per quale motivo per affidare la gestione di un immobile è stato scelto lo strumento della Ordinanza Sindacale? 2. È stata fatta una ricognizione almeno progettuale tra le diverse associazioni di volontariato prima di assegnare la gestione a Senza Frontiere Onlus? 3. Per quale motivo secretare un'Ordinanza Sindacale, che è un atto pubblico, pur non contenendo alcun dato sensibile ? 4. Dell'associazione assegnataria non esistono dati sull'ordinanza al di fuori del nome e della sede legale. Chi ne è il responsabile? Quali il suo statuto e carta dei servizi? Che esperienza può vantare nell'ambito dell'assistenza alle famiglie? 5. Secondo il regolamento per la partecipazione da voi recentemente adottato le organizzazioni del volontariato e le associazioni che intendano intrattenere rapporti collaborativi con il Comune devono obbligatoriamente iscriversi all'Albo Associazioni. Senza Frontiere Onlus risulta iscritta a tale albo? Da quando? 6. L'immobile in questione non è di proprietà del Comune ma è stato dato in comodato dalla fondazione Bacchieri-Borri. Il comodato a Senza Frontiere Onlus rispetta i vincoli di uso del comodato in essere con la Fondazione? I proprietari dell'immobile nonché concessionari sono stati coinvolti e informati della scelta? 7. Per sostenere le famiglie ospiti di tali centri sociali occupati era davvero necessario assegnare un immobile all'associazione degli occupanti? Con quali credenziali possono espletare attività “socio ricreative” come espressamente richiesto dall'Ordinanza? 8. E’ stato già sottoscritto il contratto di comodato con la Onlus o è stato permesso l’accesso degli occupanti degli stabili sulla fiducia? 9. Quali garanzie ci sono che al termine del periodo concordato di sei mesi l’immobile torni nella disponibilità del Comune nelle medesime condizioni in cui si trova attualmente, dopo gli investimenti fatti per la sua ristrutturazione? 10. A carico di chi saranno le utenze, la tassa rifiuti e ogni altra spesa prevista per la funzionalità dell’ex convento?"

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