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Giornata della Memoria: Emilio Cellurale e gli ebrei salvati dallo sterminio

Le istituzioni si sono riunite nel Palazzo della Prefettura per ricordare la tragedia dell'Olocausto. E' stato ricordato il commissario Cellurale che, tra il '43 e il '45, salvò molti ebrei e familiari di partigiani

E' stata celebrata ieri in Prefettura la Giornata della Memoria che ricorre oggi a ricordo dello sterminio del popolo ebraico e dei deportati politici e militari italiani nei campi di concentramento nazisti. Nal Palazzo Rangoni si sono riuniti i consigli comunale e provinciale in seduta congiunta.

 Durante la cerimonia in Prefettura è stata ricordata la figura di Emilio Cellurale, commissario di Pubblica sicurezza alla Questura di Parma negli anni Quaranta. Cellurale fu protagonista tra il 1943 e il 1945 del salvataggio di numerosi ebrei e familiari di partigiani, minacciati di essere arrestati e deportati nei campi di sterminio da parte delle autorità della Rsi e dai comandi militari tedeschi. All’interno della Questura e dell’Ufficio stranieri, si adoperò per salvare dall’arresto e dalla deportazione il gruppo di ebrei stranieri internati a Tizzano Val Parma fin dal 1942. Per decenni la sua attività in favore dei perseguitati è rimasta a conoscenza di pochi. Oggi grazie alla ricerca storica e alla documentazione conservata, in parte dalla famiglia e in parte dall’Archivio del Centro di documentazione contemporanea di Milano, è possibile conoscere la figura di Emilio Cellurale.

Nel corso della cerimonia sono intervenuti il prefetto Luigi Viana, i presidenti dei Consigli comunale e provinciale Elvio Ubaldi e Mario De Blasi, il vicesindaco Paolo Buzzi e il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli. Successivamente ha preso la parola il direttore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Parma, Marco Minardi che si è soffermato sulla figura di Cellurale. Poi è stata la volta di due studenti parmigiani - Lorenzo Longinotti e Lucia Cellurale, pronipote del funzionario della Questura di Parma - che hanno raccontato la loro esperienza durante il “Viaggio della Memoria”, organizzato dall’Istituto storico della Resistenza. Hanno chiuso la cerimonia gli interventi del consigliere comunale Gianfranco Zannoni e del consigliere provinciale Meuccio Berselli.

DICHIARAZIONI

“Ho accolto con favore la proposta di riunire i consigli comunale e provinciale in Prefettura. Una scelta che vuole sottolineare l’alto significato istituzione di questo momento commemorativo – ha spiegato in apertura di cerimonia il prefetto Luigi Viana – . Celebrare la Giornata della Memoria è doveroso. Ricordare è necessario. E deve essere un momento non solo di ricostruzione storica, ma anche di coinvolgimento emotivo. Cellurale, pur rischiando la propria vita, ha posto in essere un’opera importantissima”.

 “Questo è un momento che guarda al passato e allo stesso tempo al presente e che chiede a tutti l’impegno ad esprimere il meglio, come ha fatto Cellurale che, seppur in un momento complicato, ha saputo essere libero”, ha aggiunto Mario De Blasi, presidente del Consiglio provinciale.

Il presidente del Consiglio comunale Elvio Ubaldi ha voluto sottolineare l’alto valore “istituzionale, morale e civile di questa giornata che chiama tutti a una responsabilità, quella di trasmettere la memoria. Si tratta di un tema fondamentale. Memoria non come semplice e ‘liturgico’ ricordo, ma come assunzione di consapevolezza. Solo attraverso la consapevolezza della nostra storia daremo un serio contributo al futuro”.

Sarebbe assai grave se la società italiana perdesse progressivamente la consapevolezza della propria storia e il ricordo di tanti sacrifici, di tanta ingiustizia. E’ ancora poco conosciuto il grande e generoso contributo di solidarietà agli ebrei che venne da tanti semplici cittadini. L’esempio di Cellurale e del pretore a Fornovo Taro Pellegrino Riccardi ci porta a chiederci in quanti oggi avrebbero il loro stesso coraggio”, ha detto il vicesindaco Paolo Buzzi che ha ricordato anche la figura di Mirka Polizzi.

Per progettare il futuro abbiamo bisogno di riferimenti certi. Abbiamo bisogno di ricordare quello che è avvenuto senza infingimenti. Abbiamo la responsabilità di trasmettere la memoria ai giovani, i quali hanno avuto meno occasioni di noi per conoscere le persone deportate. Lo possiamo fare prendendo ad esempio persone che, come Cellurale, si sono distinte per comportamenti etici e morali”, ha aggiunto il presidente della Provincia, Vincenzo Bernazzoli.

Marco Minardi (Istituto Storico della Resistenza) ha ricordato la figura di Cellurale leggendo alcune delle lettere che i salvati inviarono, a guerra conclusa, al funzionario della Questura di Parma. “Cellurale è rimasto fedele ai suoi valori, indipendentemente da quello che le autorità gli impartivano di fare. E’ stato un resistente e un giusto”.

“E’ un’esperienza he cambia profondamente. Abbiamo provato vergogna per quello che uomini hanno fatto ad altri uomini. E ci siamo chiesti come sia stato possibile”, hanno raccontato gli studenti Lorenzo Longinotti e Lucia Cellurale, riferendo della loro esperienza durante il “Viaggio della Memoria”.

 

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