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Cronaca

Iren blocca l'inceneritore ma annuncia battaglia. 5 Stelle: 'Anzichè minacciare cambi rotta'

Nicola Morra, capogruppo Movimento 5 Stelle al Senato, e Riccardo Nuti, capogruppo alla Camera: "Iren Spa invece di minacciare istituzioni e soci, si rassegni e inizi a cambiare rotta verso Rifiuti Zero"

Dopo le richieste del Comune e della Provincia di Parma Iren Ambiente ha fermato l'impianto di termovalorizzazione di Ugozzolo, acceso sabato nonostante il rigetto da parte del Comune dell'agibiltà. La multiutility si prepara a una battaglia legale e alla richiesta di un risarcimento danni, che potrebbe essere ingente. Quando l'amministrazione Vignali decretò lo stop all'impianto Iren fece ricorso e chiese un risarcimento di una certa entità, che scatenò polemiche sul piano politico.

"Iren Ambiente – scrivono dalla multiutility – ha ricevuto il provvedimento dirigenziale del Comune di Parma, che dichiara irricevibile la domanda di certificato di agibilità parziale presentata dalla Società per il Polo Ambientale Integrato di Parma (Pai), e la successiva conseguente comunicazione della Provincia di Parma che richiede la messa in atto delle operazioni volte al fermo dell’esercizio provvisorio del Pai.

In relazione alle comunicazioni ricevute, Iren Ambiente ha provveduto al fermo del sistema impiantistico e ha avviato le procedure per impugnare davanti all’Autorità Giudiziaria competente i provvedimenti citati, ritenendoli illegittimi e gravemente pregiudizievoli anche dal punto di vista economico”.

"Iren invece di minacciare il Comune-socio cambi rotta! Si converta a rifiuto zero. I piani per progetti alternativi sono già sul tavolo". Lo affermano in una dichiarazione Nicola Morra, capogruppo Movimento 5 Stelle al Senato, e Riccardo Nuti, capogruppo alla Camera, dopo che "di fronte ai dinieghi del Comune di Parma per mancanza di agibilità e la conseguente azione della Provincia, ieri Iren Spa ha dovuto spegnere l'inceneritore di Ugozzolo aperto dalla multiutility sabato scorso in sfregio alle indicazioni delle istituzioni locali, tra l'altro socie dell'azienda".

"La soluzione a memoria scritta di ogni attore istituzionale, Governo e ministro dell'Ambiente incluso -ricordano - anche nella nostra interrogazione del 2 aprile 2013. Riportiamo testuali parole dall'atto: 'Il 25 febbraio 2013 il Comune di Parma, che si oppone alla realizzazione dell'impianto,
ha chiuso il bando per la realizzazione di una 'Fabbrica dei Materiali', ricevendo 3 offerte. Si tratta di un progetto che prevede un impianto di trattamento meccanico biologico (TMB) dei rifiuti 'al fine di minimizzare il ricorso allo smaltimento e di utilizzare gli stessi materiali come risorsa per fini non solo ambientali ma anche economici e sociali'.

La 'fabbrica dei materiali', già in realizzazione a Reggio Emilia, è un'alternativa all'inceneritore e seguirebbe un modello di trattamento alternativo già sperimentato con successo in altri Paesi, con costi a carico dei cittadini attorno ai 60 euro/tonnellata, contro gli oltre 160 euro/tonnellata indicati dal piano finanziario di Iren per il PAI di Uguzzolo (Parma)'. A tutto questo naturalmente si aggiungono i progetti di riduzione rifiuti e raccolta differenziata porta a porta già avviati sia a Parma come nel resto della provincia con risultati che vanno dal 70% al 90% di raccolta differenziata. Iren Spa invece di minacciare istituzioni e soci, si rassegni e inizi a cambiare rotta verso Rifiuti Zero. Come chiedono i cittadini, le leggi e sempre più istituzioni. Il tempo degli inceneritori e delle discariche è finito".

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