rotate-mobile
IL GIALLO / Molinetto / Via Cufra

La droga, la comunità e il furgone come segno di riscatto: chi era Neji Dhahri

Il 49enne tunisino ritrovato senza vita in un parcheggio di via Cufra era noto in città: voleva rifarsi una vita

Neji Dhahri, 49 anni, tunisino arrivato in Italia nei primi anni del 2000, era un parmigiano d'adozione. In città era uno di quei volti noti, un tutto fare che si guadagnava da vivere facendo lavoretti manuali. Da qualche tempo la sua arma per combattere la solitudine e cattive frequentazioni era diventato un furgoncino, con il quale organizzava traslochi: sgombero di garage, locali, solai, cantine. Campeggiava sulla fiancata anche un numero di telefono. Neji era quasi sempre reperibile. Frequentava il centro islamico di via La Spezia, dove però da sabato non si era più fatto vivo. E l'allarme era scattato proprio in quei giorni. Martedì, 12 marzo, il ritrovamento del suo corpo senza vita in un'auto, poco distante da lì. Neji aveva una moglie dalla quale si era separato, due figlie e un carattere difficile. Si era infilato in qualche cattiva frequentazione, aveva fatto anche un periodo in carcere per reati legati all'uso e allo spaccio di stupefacenti. Era stato in comunità, poi si era riabilitato e cercava una nuova vita. Che, purtroppo, non è riuscito a trovare.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La droga, la comunità e il furgone come segno di riscatto: chi era Neji Dhahri

ParmaToday è in caricamento