rotate-mobile
Cronaca

Inceneritore, Bosi (M5S) presenta la mozione per superare Ugozzolo

Depositata dal capogruppo del Movimento 5 Stelle Marco Bosi, la mozione che impegna la giunta ad intraprendere il cammino per far sì che Parma rispetti il recente voto del Parlamento Europeo

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Marco Bosi ha depositato la mozione d'indirizzo per impegnare la Giunta ed il Comune di Parma ad intraprendere il cammino per superare l'inceneritore di Ugozzolo, puntare sulle alternative e rispettare così il voto del Parlamento Europeo del 20 aprile 2012 che prevede il "divieto di combustione di qualsiasi materiale riciclabile o compostabile". "La mozione descrive tutti i passi necessari da compiere nei prossimi mesi - spiega Marco Bosi - ed è nata dal confronto con tecnici di valore internazionale e tra i tanti ne citiamo alcuni: Enzo Favoino esperto della Scuola Agraria del Parco di Monza che collabora con l'Unione Europea, Walter Ganapini, membro onorario del comitato scientifico dell' Agenzia Europa dell'Ambiente, Raphael Rossi, esperto di raccolte differenziate porta a porta". "Chiediamo alle altre forze presenti in consiglio comunale di contribuire al dibattito per superare senza se e senza ma il sistema d'incenerimento e lo smaltimento in discarica puntando sulle alternative" conclude Bosi.

MOZIONE
 

 

  • Il Parlamento Europeo  in data 20 aprile 2012, ha approvato a stragrande maggioranza la relazione “sulla revisione del sesto programma d’azione in materia di ambiente e la definizione delle priorità per il settimo programma”. Con questo voto il Parlamento Europeo, espressione democratica e popolare dell'Unione Europea, sollecita la Commissione europea a proporre al più presto il Settimo programma di azione ambientale dato che l'edizione attuale (il sesto) scade nel mese di luglio 2012.

 

  • In tema di rifiuti, il Parlamento Europeo con questa relazione ha chiesto  alla Commissione Europea “una migliore applicazione della vigente legislazione comunitaria sui rifiuti ed obiettivi più ambiziosi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio, tra cui tra cui una netta riduzione della produzione di rifiuti, un divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati, con riferimento alla gerarchia prevista nella direttiva quadro sui rifiuti e un divieto rigoroso di smaltimento in discarica dei rifiuti raccolti separatamente”

 

  • Allo stato attuale dell’arte tramite le tecniche di riciclo, selezione, trattamento meccanico e biologico, estrusione, compostaggio praticamente tutti i rifiuti urbani  possono essere riciclati o compostati rendendo lo smaltimento in discarica minimale e progressivamente decrescente,  e l'incenerimento superfluo ed anti-economico.

 

  • Il voto del Parlamento Europeo chiarisce ulteriormente come il futuro della corretta gestione dei rifiuti non può essere rappresentato né dallo smaltimento in discarica e né dall'incenerimento dei rifiuti anche con recupero di energia. Queste risoluzioni del Parlamento Europeo, sia sul piano ambientale che quello economico, indicano come ricorrere a costosi investimenti per costruire inceneritori che verranno sicuramente messi fuori mercato nei prossimi anni, quando non lo sono già attualmente in assenza di contributi pubblici, significa sprecare importanti risorse pubbliche.

 

  • A conferma di tali indicazioni e prospettive economiche c’è la recente notizia che la multiservizi tedesco-olandese dell’energia e dei servizi E.ON ha deciso di vendere i propri diciotto inceneritori i cui costi di gestione aumentano sempre di più a fronte della riduzione dei rifiuti e dell’aumento esponenziale della raccolta differenziata in paesi come la Germania ed i Paesi Bassi. La società E.ON, come conferma una recente nota d’agenzia della Reuters del 6 giugno 2012, non ha ancora trovato acquirenti sul mercato a cui vendere i propri inceneritori. Dal punto di vista della produzione energetica in Germania solo l’1% dell’energia è prodotta tramite combustione dei rifiuti, confermando la marginalità di tale opzione rispetto ad altre fonti.

 

  • Parma è sede dell’Authority Alimentare Europea ed intende preservare la qualità dei propri prodotti tipici a livello internazionale rispettando tutte le normative e le indicazioni arrivanti dall'Unione Europea e dal Parlamento Europeo anche in tema di gestione dei rifiuti.

 

  • In questi ultimi anni, grazie all'introduzione di sistemi di raccolta porta a porta su tutte le tipologie di rifiuti urbano, molti comuni della provincia di Parma hanno già raggiunto ottimi risultati di raccolta differenziata con percentuali superiori al 70% ed 80%. Ove già introdotto nel Comune di Parma in forma integrale, come nel quartiere Cittadella e nelle frazioni periferiche, questo sistema di raccolta ha permesso di raggiungere percentuali di raccolta differenziata superiori al 72%.

 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI PARMA INVITA LA GIUNTA A:

 

  • Mettere in campo tutte le iniziative programmatiche e politiche atte a rispettare il recente voto del Parlamento Europeo in tema di gestione di rifiuti e la gerarchia d’intervento fissata dall’Unione Europea.

 

  • Aprire un confronto con la Provincia di Parma ed i suoi Comuni, le Province confinanti, la Regione Emilia Romagna,  la multiservizi Iren Spa, per far sì che tutte le politiche industriali degli enti interessati e dell’azienda di riferimento rispettino la gerarchia d’intervento fissata dall’Unione Europea in tema di gestione dei rifiuti mettendo al primo posto la riduzione, il riciclo ed il recupero di materia ed al tempo stesso rispettino il voto del Parlamento Europeo espresso in data 20 aprile 2012 che fissa nell’immediato futuro “il divieto d’incenerimento di tutti i materiali riciclabili e compostabili”. A tal proposito, tra i punti affrontati ci dovrà essere al primo posto la riconversione industriale del cantiere dell’inceneritore Iren Spa di Ugozzolo

 

  • Avvio di un tavolo di confronto istituzionale con altri Comuni della Provincia di Parma e associazioni per promuovere presso la Provincia e la Regione la revisione del Piano Provinciale Rifiuti alla luce della nuova normativa (DLGS 205/2011) e della scadenza intermedia del piano vigente.      

 

  • Revisione dei costi di gestione dei rifiuti (nuovo piano finanziario) da abbinarsi al nuovo piano di raccolta differenziata ed alla applicazione della tariffa.

 

  • Verificare al più presto la disponibilità delle imprese che risulta abbiano manifestato nel recente passato l’interesse ad accordi per il possibile riacquisto e trasferimento di parte dei componenti già installati o in corso di installazione a Ugozzolo, per verificarne la fattibilità.

 

  • Mettere in atto politiche di massimizzazione della riduzione dei rifiuti, riciclo e compostaggio e di promozione di trattamenti alternativi alla messa in discarica di rifiuti non trattati ed alternativi alla combustione di qualsiasi materiale che sia riciclabile e compostabile che andrà, in rispetto alle tendenze europee, appositamente inviato alle filiere del riciclo di materia e del compostaggio.

 

  • Varare al più presto per il Comune di Parma, che da solo produce circa il 40% dei rifiuti solidi urbani prodotti nella Provincia, un piano "Rifiuti Zero" che preveda nell'immediato:

 

    1. Realizzazione dell’analisi merceologica dei rifiuti prodotti a Parma, che sarà propedeutica sia all’implementazione della raccolta differenziata che al piano di riduzione dei rifiuti
    2. Piano comunale di riduzione rifiuti. Nel piano di riduzione rifiuti, il Comune di Parma adotterà la metolodogia GPP (Acquisti Verdi) come metodo di gestione degli acquisti e ne promuoverà l’introduzione in tutte le strutture pubbliche per spingere il mercato dei prodotti realizzati con materiali di riciclo.
    3. Piano di estensione della raccolta differenziata porta a porta.
    4. Programma di introduzione della tariffa puntuale.
    5. Raccolta differenziata su tutte le tipologie di materiale post-consumo presso scuole, centri sociali, sportivi e tutti gli altri luoghi del  vivere quotidiano.
    6. Campagne informative sulla riduzione dei rifiuti e raccolta differenziata e sistemi alternativi all’incenerimento e lo smaltimento in discarica.
    7. Concorso d’idee aperto alle imprese ed al mondo delle università per la riconversione industriale del cantiere dell’inceneritore di Ugozzolo.
    8. Sviluppare in alternativa all’inceneritore la progettualità su una moderna “Fabbrica dei Materiali” (es. trattamento meccanico e biologico, selezione, estrusione) per recuperare materiali valorizzabili anche dal rifiuto residuo, minimizzando il ricorso allo smaltimento.
    9. Istituire in concorso con le imprese e l’università un “centro ricerche sui rifiuti residui” per studiare la ri-progettazione industriale dei materiali ancora oggi non riciclabili o compostabili.
    10. Coinvolgere in questo percorso virtuoso le aziende del riciclo di materia operanti sul territorio, il mondo dell’agricoltura, i consorzi di tutela dei prodotti tipici, il volontariato sociale, il mondo delle associazioni.
    11. Dar vita a gemellaggi culturali-programmatici a costo zero con altre città che seguono politiche “Rifiuti Zero” in Italia e nel Mondo iniziando dalle cittadine di San Francisco, California-USA e Capannori (Lucca).

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Inceneritore, Bosi (M5S) presenta la mozione per superare Ugozzolo

ParmaToday è in caricamento