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Cronaca

Oltretorrente, tra negozi sfitti, sicurezza e la movida (che non c'è più)

"Il Comune ci multa ma non ci ascolta" è l'amara considerazione dei commercianti - Parmatoday ha fatto un giro tra via Imbriani, via D'Azeglio e via Bixio per ascoltare le voci delle persone che con le loro attività vivono il quartiere ogni giorno, e anche di notte, cioè commercianti, baristi, ristoratori e artigiani

Cosa può accadere in un pomeriggio tipo in Oltretorrente? Cosa c'è dopo il clamore che possono creare le risse che ogni tanto portano alla ribalta uno dei quartieri storici della città? Parmatoday ha fatto un giro tra via Imbriani, via D'Azeglio e via Bixio per ascoltare le voci delle persone che con le loro attività vivono il quartiere ogni giorno, e anche di notte, cioè commercianti, baristi, ristoratori e artigiani. 

La situazione é ormai per tutti molto tesa. In tanti sono stanchi di continue domande sulla sicurezza e preferiscono non parlare. La sensazione generale é comunque quella di abbandono da parte delle Amministrazioni comunali che si sono succedute a Parma e addirittura c'è chi parla di una piano attuato in maniera sottile per affossare il quartiere. 

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"Noi dobbiamo lavorare in questa zona e alcuni di noi lo fanno da anni - spiega qualcuno - l'amministrazione invece multa i bar per qualche infrazione alle varie delibere comunali, ma non si occupa della sicurezza. Chi rimane in strada per fare i suoi comodi, magari ubriaco, non viene controllato o allontanato in alcun modo e il risultato è che spesso le persone che vengono per consumare nei bar la sera, neanche passano, soprattutto le ragazze, che spesso vengono aggredite verbalmente dagli ubriachi. Non si tratta proprio di differenza di nazionalità, il problema è che tutti agiscono indisturbati una volta che i bar chiudono le saracinesche e gli unici ad essere vessati siamo proprio noi, che siamo cittadini e che qui dobbiamo lavorarci".

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A quanto pare il lavoro è in calo per diverse attività in Oltretorrente, da anni l'immagine triste delle vetrine vuote e le serrande chiuse é più che nota a tutti i cittadini. Nonostante questo qualche nuova attività parte in tra le vie, soprattutto con qualche piccolo imprenditore che decide di investire i suo risparmi in un'attività commerciale. Un nuovo ristorante e qualche negozio hanno da poco aperto i battenti. Le vie comunque sono molto poco frequentate, sarà anche che la maggior parte dei parmigiani ha speso il possibile durante le recenti festività natalizie, ma qualcuno parla di accoglienza dei luoghi.

"Non si può parlare di Parma città UNESCO e poi non curare i luoghi storici della città - spiega un commerciante - E' come invitare persone a casa senza curarsi di accoglierle nella maniera migliore. E non basta fare il meglio con quello che si ha, bisogna che si facciano politiche adeguate per il quartiere. Di queste politiche se ne deve occupare l'amministrazione comunale, é il loro compito. Noi possiamo dargli delle idee, ma sono loro che devono agire con interventi strutturati e dedicati al quartiere". Pare, infatti, che nei prossimi giorni sarebbe anche previsto un incontro tra i commercianti del quartiere e l'assessore Cristiano Casa per affrontare i problemi ed ascoltare le voci dei lavoratori dell'Oltretorrente.

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Altri parlano della movida: "Una volta si investiva su una movida con musica di qualità, spettacoli e intrattenimento, ora ci tolgono anche questo, facendo sì che l'offerta sia sempre più scarsa, anche con mercatini sempre più piccoli, che attirano poche persone. Per non parlare delle laterali di via D'Azeglio dove dalla mattina alla sera la sporcizia é la stessa della movida, senza che ci sia la movida". 

Molto sentita anche la questione Ospedale Vecchio. "Un monumento storico che andrebbe valorizzato, non lasciato in mano all'abbandono. Di sera é sempre più spesso meta di ubriachi che non hanno cura di nulla". "In anni di attività - racconta qualcun altro ho visto scene incredibili e le forze dell'ordine non arrivano mai o arrivano quando vengono chiamate, a volte viene proprio voglia di chiudere".

Intanto per sabato 16 a partire dalle 12 la rete Oltretorrente Libero e Solidale, sostenuta da Rete Diritti in Casa e Artlab, organizza una giornata di incontri in borgo Bosazza, dopo la paventata possibilità di distacco delle utenze e sgombero delle case occupate, per parlare dell'emergenza casa a Parma e dei problemi legati alla sicurezza nel quartiere.

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