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Cronaca Lubiana / Strada Comunale Lazzaretto

Marore, la rotonda degradata? Diventa un orto sociale con pomodori e zucchine

Un'orto sociale in una rotonda abbandonata al degrado. E' la nuova azione dello Spazio Sociale Autogestito Sovescio che oggi pomeriggio, domenica 12 maggio, ha attirato l'attenzione dei residenti incuriositi

Un'orto sociale in una rotonda abbandonata al degrado. E' la nuova azione dello Spazio Sociale Autogestito Sovescio che oggi pomeriggio, domenica 12 maggio, ha attirato l'attenzione di numerosi residenti di via del Lazzaretto, nella zona di Marore. Dalle 13 circa infatti la rotatoria tra via Budellungo e via del Lazzaretto è diventata luogo di lavoro dei giovani del collettivo che, armati di vanga e motozappatrice, hanno sistemato la terra piantando pomodori, zucchine, melanzane e peperoni. Lo scopo? Ridare vita a zone della città abbandonate ed offrire l'opportunità a tutti di usufruire dei prodotti della terra. I passanti, in bicicletta e a piedi, si sono fermati e con aria incuriosita hanno chiesto cosa stesse succedendo. I ragazzi hanno risposto e la reazione dei residenti non ha potuto essere che positiva. Così nasce l'orto urbano 'Malerba'. 

LA NOTA DEL SOVESCIO. Oggi lo Spazio Popolare Sovescio ha voluto riappropriarsi di uno dei tanti luoghi cittadini dimenticati. E’ stata scelta la rotonda all’incrocio tra via del Lazzaretto e via Budellungo, opera realizzata con il contributo della regione Emilia Romagna e da mesi lasciata all’incuria e alle ortiche, per realizzarvi all’interno un orto urbano di pomodori, zucchine, melanzane e peperoni. La rotonda è infatti spesso l’ultimo baluardo verde che scampa alla cementificazione selvaggia che devasta ogni giorno le nostre città. Marore ne è l’esempio lampante, una zona agricola che sta per essere soffocata per sempre dal cemento per diventare l’ennesimo ed inutile quartiere residenziale.

Sovescio, orto sociale nella rotonda

 

Questa azione provocatoria vuole ribadire il diritto dei cittadini a riappropriarsi degli spazi degradati per restituirli ad un uso comune e sostenibile.
Se i prodotti agricoli cresciuti all’interno di una zona trafficata e sempre più soffocata dallo smog possono sembrare malsani, proviamo ad immaginare quello che troviamo ogni giorno sulle nostre tavole:  frutta e verdura sballottata per migliaia di chilometri ed esposta ad agenti tossici di ogni tipo, prodotti che invece che ridare aria al pianeta contribuiscono ad inquinarlo ulteriormente. Siamo convinti che l’autoproduzione delle colture sia l’unica via per contrastare questa strada suicida e garantire un futuro al nostro pianeta ed alle persone che lo abitano.

Lo Spazio Popolare Autogestito Sovescio vuole quindi aprire con questa azione simbolica il progetto “Orti Sociali”. L’obiettivo a breve termine è quello di creare  nello spazio popolare una rete di orti fruibile ai cittadini, per riprendere il controllo su quello che mangiamo e costruire un futuro sostenibile.

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