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Cronaca

Aeroporti, il Verdi non è di interesse nazionale: futuro in bilico

L'aeroporto Verdi non è stato inserito tra i 31 scali di interesse nazionale nel Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale. Torna il rischio chiusura. E' classificato come di interesse regionale

Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale. Parma non c'è. Il futuro dell'aeroporto Verdi, tra crisi e polemiche, è ancora in bilico. Il ministro dello sviluppo, infrastrutture e trasporti Corrado Passera ha emanato l'Atto di indirizzo che pone le basi per un riordino organico del settore. Un primo atto, su cui parte ora il confronto in Conferenza Stato-Regioni (la prima riunione in programma è il 7 febbraio), e che "colma - ha sottolineato Passera - una grave lacuna del Paese che durava da 26 anni".

In un Paese in cui ci sono "troppi aeroporti" (112 scali funzionanti, di cui 90 aperti al solo traffico civile, 11 militari aperti al traffico civile e 11 solo ad uso militare), il Piano mira prima di tutto a ridurre la frammentazione e favorire un processo di riorganizzazione ed efficientamento. A questo fine vengono individuati 31 scali di interesse nazionale, che costituiranno l'ossatura strategica su cui fondare lo sviluppo del settore nei prossimi anni. Gli scali scelti (tra cui Fiumicino, Malpensa e Venezia) potranno mantenere la concessione nazionale e saranno oggetto programmi di infrastrutturazione per potenziarne la capacità.

Quelli non di interesse nazionale, come l'aeroporto Verdi di Parma, invece dovranno essere trasferiti alle Regioni competenti, che potranno decidere anche l'eventuale chiusura. Una volta raggiunta l'intesa nella Conferenza Stato-Regioni, il Piano passerà in consiglio dei ministri, per poi essere adottato con apposito decreto dal Presidente della Repubblica.

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