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Cronaca

Profughi, Svoltare: ecco il progetto di inclusione sociale che coinvolge direttamente i parmigiani

Il progetto dell'associazione Svoltare - il cui sito internet è in allestimento e verrà messo online a breve- è nato alcuni mesi fa ed ha coinvolto alcuni cittadini e famiglie, rigorosamente parmigiani e parmigiane doc...

Un'azione di appoggio ed aiuto che sta coinvolgendo direttamente i cittadini di Parma che spesso si mostrano molto più accoglienti e solidali di quanto si possa immaginare. Il progetto dell'associazione Svoltare - il cui sito internet è in allestimento e verrà messo online a breve- è nato alcuni mesi fa ed ha coinvolto alcuni cittadini e famiglie, rigorosamente parmigiani e parmigiane doc. Che hanno 'offerto' ad affitti agevolati case e appartamenti a disposizione per ospitare alcuni richiedenti asilo, giunti nella nostra città senza la prospettiva di un tetto sopra la testa e di un lavoro. I primi passi di un progetto che potrebbe rappresentare la svolta per il futuro: piccole residenze di poche persone che puntano ad aggregarsi ed integrarsi nel quartiere dove sono domiciliate. 

GHIRETTI: 'E' UN BELL'ESEMPIO' - "La notizia del progetto messo a punto dalla onlus “Svoltare” con l'obiettivo di distribuire l'arrivo deiprofughi nella nostra città attraverso la creazione di piccoli appartamenti-comunità rappresenta un bell'esempio di come si possa provare a risolvere concretamente gli inevitabili problemi di convivenza che spesso l'accoglienza pone. A suo tempo anche io avevo proposto una soluzione del genere per evitare di creare una comunità ghetto nell'ex scuola di Castelnuovo. Bene farebbe l'amministrazione comunale a partire da qui per predisporre un progetto più strutturato e condiviso che affronti per intero l'emergenza profughi. Le difficoltà nell'integrazione esistono e non possiamo certo negarle nascondendoci dietro un dito, per questo, per una volta, sono d'accordo con il sindaco Pizzarotti quando dichiara che questi “problemi vanno affrontati con umanità e serietà”. Umanità e serietà a mio parere significa non abdicare mai alla volontà di essere una comunità aperta e ospitale verso chi soffre, chi è debole, chi fugge dalla guerra, ma al contempo significa anche creare le condizioni affinché sia possibile un'integrazione rispettosa delle problemtiche che la nostra comunità sta vivendo in questi anni. Per questo motivo ho fin da subito reputato sbagliata la scelta dell'ex scuola di Castelnuovo come centro di “smistamento”, una scelta che va nella direzione della creazione di un vero e proprio ghetto, con il solo risultato di esasperare gli animi dei residenti del quartiere e spalancare le porte a chi questi problemi è abituato a cavalcarli fomentando l'odio e la paura del diverso con il solo obiettivo di affermare il proprio modello non democratico. Mi auguro fortemente che da questa proposta possa nascere un modo nuovo di gestire queste emergenze, una formula “alla parmigiana” che mi pare si possa dire nasca nel segno di un'eredità ideale rispetto al lavoro fatto a suo tempo da Mario Tommasini in ambito sociale e psichiatrico'.
 

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