Costringeva giovani nigeriane a prostitursi: arrestata 36enne liberiana
Alcune delle ragazze che sfruttava, costringendole a prostituirsi e riducendole in una condizione di schiavitù, sono state sulle strade di Parma nel periodo compreso tra il luglio del 2011 e il maggio del 2012
Alcune delle ragazze che sfruttava, costringendole a prostituirsi e riducendole in una condizione di schiavitù, sono state sulle strade di Parma nel periodo compreso tra il luglio del 2011 e il maggio del 2012. Una donna liberiana di 36 anni N.A. è stata arrestato dalla Squadra Mobile di Caltanissetta in seguito ad un'ordinanza emessa dal Tribunale di Roma nell'agosto del 2012: si trovava in una casa famiglia con il figlio di 8 anni che, dopo l'arresto della mdre, è stato affidato al direttore della struttura.
La donna è accusata di traffico di esseri umani, tratta di persona e riduzione in schiavitù di giovani donne costrette a prostituirsi. Secondo gli inquirenti la donna operava insieme ad altri 7 criminali, tra cui un cittadino libico che non è ancora stato identificato: per circa un anno la 36enne avrebbe gestito il traffico di esseri umani tra Parma, Frosinone e Castelvolturno.
Secondo gli inquirenti le avrebbe ''ridotte o mantenute in uno stato di soggezione continuativa ed avviate, con violenze e minacce e previa esecuzione di riti voodoo in Italia, dove venivano poi costrette a prostituirsi versando all'organizzazione i rispettivi guadagni''. Le vittime venivano reclutate in Nigeria, passavano per la Libia e poi arrivavano in Italia. Nel nostro Paese venivano 'consegnate' alla giovane liberiana che si occupava di 'smistarle' nelle varie città, costringendole alla prostituzione in strada.