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Cronaca Molinetto / Via Teresa Confalonieri Casati

Tagli ai patronati, i sindacati: "Attacco alle rappresentanze dei lavoratori"

Un chiaro attacco frontale alle rappresentanze sindacali che avrà pesanti ricadute sociali la proposta di tagli ai patronati secondo Cgil, Cisl, Uil e Acli,che nel corso di un incontro con la stampa hanno annunciato un incontro pubblico per il 15 novembre

Un disegno di smantellamento dei patronati che ricadrà sulla parte più debole del Paese, un attacco frontale alla rappresentanza sindacale". Cgil, Cisl, Uil e Acli rispondono così alla proposta contenuta nella legge di stabilità di tagliare le risorse al Fondo patronati per 150 milioni di euro. In una conferenza stampa congiunta, il segretario Cgil Bussandri sottolinea le pesanti ricadute sociali che la misura avrebbe sulla parte più debole della società, i pensionati, i disoccupati e gli esodati, che si rivolgono quotidianamente ai servizi dei patronati e che ora rischiano di vedere fortemente ridotti i servizi per inevitabili ristrutturazioni degli organici. Tagli che graverebbero sul 30-35% sulle risorse per il finanziamento dei patronati che, come sottolineato dal segretario Cgil, "sono considerati erroneamente fondi elargiti dallo Stato, mentre invece sono contributi dei lavoratori e delle imprese, che confluiscono in un fondo nazionale per poi essere smistati ai patronati". Altro aspetto definito inaccettabile dalla Cgil, l'idea che attraverso i patronati si mantengano i sindacati: "E' vero il contrario - tuona Bussandri - Non è vero che lo Stato mantiene le organizzazioni sindacali, se dovessero essere attuati questi tagli la mole di lavoro che si dovrebbero sobbarcare lo Stato e l'Inps sarebbe ingestibile". Altro aspetto critico secondo i sindacati la retroattività dei tagli prospettati al 1 gennaio 2014, che comporterebbe una revisione degli organici e ristrutturazioni interne da attuare in appena un mese. Inoltre, l'anticipo erogato dallo Stato ai patronati per permettere le ispezioni previste e non vincolare i servizi, attestato prima all'80% di quanto dichiarato a fine anno, ora passerebbe al 40%.

Un effetto a catena per i servizi all'utenza che preoccupa i sindacati: "Siamo presenti in quasi tutti i comuni del parmense, con una cinquantina di dipendenti oltre ai collaboratori. Attuare questi tagli comporterebbe una drastica revisione interna e un servizio largamente insufficiente per l'utenza, che dovrà riversarsi sull'Inps già oberato di lavoro a causa di ulteriori tagli subiti. Non si parla solo di posti di lavoro in meno, ma di pesanti ricadute sociali che questa proposta determinerebbe", sottolinea Mario Miano, Uil Parma. A subire le conseguenze di tagli anche i lavoratori che vivono all'estero, sottolineano i sindacati, che dipendono dai servizi dei patronati per risolvere una serie di problemi di difficile gestione. "Le sedi all'estero coincidono con i luoghi di maggiore emigrazione italiana - sottolinea Federico Ghillani, Cisl Parma -. L'idea di operare tagli ai patronati arrivò già molti anni fa, e fu Amato a bloccarla dopo averne visitato alcuni e aver compreso la mole di lavoro e la necessità della presenza sul territorio. Il premier Renzi dovrebbe visitare i patronati per capire davvero che tipo di servizio fondamentale svolgono per l'utenza".

La direttrice del patronato Inca Cgil Parma Nadia Ferrari sottolinea le pesanti ricadute che la manovra avrebbe anche sugli esodati, vista la complessa situazione in atto e l'impossibilità di gestione del singolo lavoratore che in questo viene guidato dai patronati. "Il lavoro dei patronati è regolamentato e sottoposto a continue verifiche anche per idoneità dei locali, corrette assunzioni e tutta una serie di regole che rispettiamo. Ci sono però tanti faccendieri che si fanno pagare per svolgere servizi per la gente, i tagli ai patronati non faranno che alimentare questo mercato generando ulteriori ricadute sociali". Davanti a una scelta grave che secondo quanto sottolineato dai sindacati rischierebbe di mettere in ginocchio la rete di solidarietà dei patronati, è previsto un incontro pubblico in Piazza Garibaldi, annuncia Lisa Gattini, Cgil Parma, "nonostante le riserve manifestate dal Comune, perchè riteniamo sia fondamentale comunicare direttamente con i cittadini per spiegare ciò a cui rischiano di andare incontro. Presenteremo una petizione popolare da inviare al Governo, dopo il segnale positivo lanciato da 140 parlamentari della Camera dei deputati che hanno presentato un emendamento per evitare i tagli. Per il 17 è anche prevista la serata dei patronati con presidi davanti alle prefetture in tutta Italia".

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