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Cronaca

Regio | Manca ancora il progetto, protesta dei lavoratori che citano il Rigoletto

Fuori dalle sale comunali la protesta dei lavoratori del Regio, dentro la discussione consigliare insieme al neo direttore del teatro Meo riguardo alla nuova progettualità del Regio che tarda ad arrivare. Si scaldano i toni tra i consiglieri e il sindaco

Commissione cultura. La convocazione della giornata si basa sulla presentazione del "progetto culturale ed economico del Teatro Regio". Sotto i portici del grano i lavoratori del Regio in protesta a difesa della fondazione del teatro sono accompagnati da striscioni "Cortigiani, vil razza dannata per qual prezzo vendeste il nostro Teatro" o "manutenzioni indispensabili". Dentro la sala consigliare inizia la  commissione Cultura che vede inoltre la presentazione della neo direttrice generale del Teatro Regio, Anna Maria Meo che ha il compito di spiegare il nuovo programma del Regio.

Ricordiamo che la dg Meo è stata scelta in forma diretta dal cda in quanto la commissione organizzata ad hoc per la scelta del candidato a direttore non ha prodotto nessun nome, sono tutti stati scartati. Varie le polemiche a riguardo che si sono articolate nei mesi precedenti .

A prender parola per prima è proprio la Meo che illustra le linee programmatiche strategiche per il teatro: riavvicinamento del teatro alla città e collaborazione con gli altri enti culturali del territorio. Il Teatro Regio - spiega sempre la Meo - sarà inserito nel circuito europa, un circuito di vari teatri europei per la condivisione degli approcci gestionali e per generare un meccanismo insieme ad essi di programmazione al fine di cooprodurre spettacoli. Inoltre si garantiranno 3 produzioni all'anno per assicurare lo status del teatro di tradizione ed accedere così ai fondi statali. Per il Festival Verdi si costituirà un organismo separato in grado di ricevere finanziamenti ed attrarre investitori. Il teatro in sè non può ricevere due linee di finanziamenti (sia per il teatro di tradizione che per il festival).

Dopo aver illustrato le strategie programmatiche prendono parola i vari consiglieri comunali che oltre agli auguri per il nuovo lavoro al neo direttore parlano della mancanza di un vero programma per il teatro. Il consigliere Bizzi (Pd) "ci si aspettava più progettazione ma ad oggi ancora non la vediamo, sappiamo che si è insediata da poco ma il progetto avrebbe dovuto precedere la scelta del direttore"

La Meo risponde che si intende presentare il programma completo per il Festiva Verdi entro aprile, in anticipo rispetto allo scorso anno (fine maggio).

Il consigliere Nuzzo, dissidente di maggioranza, riprende la questione dei requisiti di scelta del direttore generale. Quale basi e su quale progetto si è scelta la Dott. Meo? Come mai si è scelta una persona fuori dalla Commissione?

Le domande dei consiglieri si articolano su alcuni aspetti quali la scelta del direttore generale e la mancanza di un' effettiva programmazione teatrale. La risposta dell'assessore alla cultura Ferraris a riguardo sembra non soddisfare i consiglieri, a cui Pellacini (Udc) risponde " tante parole per dire poco". 

Il sindaco dopo aver ascoltato parte della seduta prende parola e critica gli interventi dei consiglieri in quanto " falsi e strumentali, negli anni precedenti dove si sono accumulati debiti questo tipo di domande non venivano fatte ora invece si. Sono polemiche politicizzate e strumentali. Questo tipo di atteggiamento ha fatto scappare a suo tempo anche Fontana (ex direttore Regio) e pregiudicato l'arrivo di investitori". Bizzi (Pd) risponde di giudicare le domande come "volontà di chiarezza e trasparenza". I toni continuano a scaldarsi nella seduta, l'assessore alla cultura Ferraris ribadisce le linee di intervento e progettazione per il teatro (3 produzioni, organismo autonomo per il festival, coproduzioni e coinvolgimento con le altre realtà culturali della città).

Nel pubblico i lavoratori del Regio ascoltano attenti la seduta. Viene ascoltato il sindacalista Fellini di Cgil che ribadisce la necessità che i progetti e le volontà strategiche per il teatro vengano concretizzate anche a tutela dei lavoratori del teatro, inoltre sottolinea la necessità di  "chiarezza, trasparenza e autonomia nelle decisioni della fondazione Regio".

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