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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi: coinvolta una società di Parma

Secondo le indagini della Procura distrettuale antimafia di Ancona, l'azienda della nostra città avrebbe procacciato clienti per la discarica di Ascoli Piceno, dove sarebbero arrivati migliaia di tonnellate di rifiuti speciali da tutto il Nord

Una società della provincia di Parma, la Rlg, è coinvolta in un inchiesta della Procura distrettuale antimafia di Ancona per un presunto traffico illecito di rifiuti all'interno della discarica dell'Alto Bretta ad Ascoli Piceno tra il 2017 e il 2020. Secondo l'inchiesta, coordinata dal Pm Paolo Gubinelli, si sarebbero verificati una serie di favoritismi per trattare rifiuti speciali e pericolosi: coinvolti, oltre alla società di Parma che avrebbe avuto un ruolo di intermediazione con i clienti, esponenti politici, amministratori pubblici e alcune persone appartenenti alle forze dell'ordine. E' stato notificato l'avviso di chiusura indagini a 22 persone fisiche e due società: oltre all'azienda parmigiana anche la Geta, una società di Ancarano, in provincia di Teramo. 

I reati contestati sono corruzione per esercizio della funzione e di incaricato di pubblico servizio, accesso abusivo a banca dati delle forze di polizia, favoreggiamento a rivelazione di segreto d’ufficio, associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti, disastro ambientale. L’inchiesta sui rifiuti riguarda la gestione della discarica tra il 2013 e il 2020 e un presunto contesto di favoritismi tra il 2017 e il 2020, e contempla numerose intercettazioni telefoniche. r

Gli indagati

Ventidue persone fisiche e due imprese hanno già ricevuto l’avviso di chiusura indagine tra cui l'ex consigliere regionale Pd ed ex vicepresidente della Regione Anna Casini, Ivan Brandimarte (Amministratore Geta fino al 2018), l’ex vicepresidente del consiglio regionale Pietro Celani, l’ex presidente della provincia di Ascoli Sergio Fabiani, il sindaco di Roccafluvione Francesco Leoni, un agente della polizia giudiziaria, un agente della Questura di Ascoli e un carabiniere. 

Le accuse 

Secondo le indagini, i titolari della Rgl, società con sede in provincia di Parma, avrebbero procacciato clienti per la discarica ascolana, dove sarebbero arrivate migliaia di tonnellate di rifiuti speciali dal nord Italia. Nei sette anni presi in esame dal pm Paolo Gubinelli (tra il 2013 e il 2020), il traffico illecito avrebbe generato profitti per oltre 4 milioni e 300mila euro. La Geta, avrebbe gestito il giro di rifiuti anche pericolosi violando le prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale. In alcuni casi, dicono gli investigatori, senza esaminare la radioattività del carico. I 22 indagati hanno venti giorni per chiedere al pm di essere ascoltati o depositare memorie difensive. 

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