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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Verde pubblico, le coop sociali a Vignali: "A rischio decine di lavoratori"

Dopo 20 anni di collaborazione con il Comune, il Consorzio Solidarietà potrebbe essere tagliato dalla gara per la manutenzione del verde a causa del mancato inserimento delle clausole sociali nel nuovo bando

consorzio-solidarieta-socialeLettera-appello del Consorzio di Solidarietà Sociale al sindaco Vignali per evitare che il nuovo bando per la manutenzione del verde pubblico tolga una possibilità lavorativa alle cooperative sociali. Di seguito il testo della missiva:

"Questa lettera avremmo dovuto forse inviargliela mesi fa, per dire per tempo, alla città, che il verde pubblico -per gli anni a venire- non sarebbe stato più curato da chi lo aveva fatto con senso di responsabilità e diligenza da oltre vent’anni: le Cooperative Sociali di Parma.

Terminato infatti nel settembre 2010 l’appalto che ci vedeva svolgere le attività di Global Service del Verde, il Comune di Parma, attraverso la sua partecipata Parma Infrastrutture Spa, bandisce nei primi mesi dell’anno 2011 una nuova gara senza inserire le cosiddette clausole sociali (ai sensi dell’articolo 52 del D.Lgs.163/2006 e delle Direttive Europee - art. 19, dir. 2004/18; art. 28, dir. 2004/17), come peraltro è accaduto in passato anche quando Lei era Assessore all’Ambiente.

Era prevedibile, per le Cooperative del Consorzio Solidarietà Sociale, che il mancato inserimento nel bando di gara dei riferimenti di legge relativi alle clausole sociali, cioè il lavoro riservato anche a persone svantaggiate, avrebbe messo a rischio la continuità di un rapporto ormai ventennale con il Comune di Parma.
Cionondimeno abbiamo voluto scommetterci, ostinatamente, presentando la nostra offerta e il nostro dignitosissimo progetto per onorare il nostro lavoro, la città e rispettare un’Amministrazione che ha da sempre apprezzato il nostro operato nel verde e nel dare lavoro a persone in difficoltà.

In verità noi “alle gare” siamo abituati, cercando tutti i giorni di coniugare produttività e solidarietà sociale. Attraverso sfalci, potature, pulizie e manutenzione di parchi e arredi operiamo insieme ai Servizi Sociali di Comune, AUSL, carcere e uffici territorialmente competenti per la tutela delle fasce deboli, di persone per le quali il lavoro non è solo una fonte di reddito, ma un’occasione di riscatto sociale di recupero del senso dell’esistenza che a volte risulta tragicamente offuscato.

Lei certamente sa che, non sostenendo e non valorizzando l’esperienza che le Cooperative Sociali in questi vent’anni hanno offerto alla città di Parma, mette a rischio il posto di lavoro di persone per le quali “le opportunità” sono inevitabilmente ridotte e nello stesso tempo comprende il tangibile pericolo costituito dall’inevitabile conseguenza che un tale evento comporti: un sovraccarico dei costi sostenuti in termini di servizi socio assistenziali.

Se, però, i nuovi gestori del verde del Comune si faranno carico in accordo con i Servizi Sociali di mantenere l’occupazione per i lavoratori più deboli, il nostro appello potrà diventare uno strumento per nuove solidarietà e saremo pronti e sollevati nel riconoscere che nessun problema si sarà creato per le persone con maggiori difficoltà".

Le ricordiamo alcuni numeri: nelle Cooperative Sociali aderenti al Consorzio Solidarietà Sociale di Parma lavoravano per il Global Service del verde oltre 50 persone, di cui più della metà con svantaggio, escludendo responsabili di settore, personale tecnico ed amministrativo. Naturalmente cercheremo altre opportunità per evitare il più possibile i licenziamenti ma alcuni rischiano seriamente di non avere più lavoro e saremo costretti nei prossimi giorni a segnalare la situazione ai servizi sociali del Comune.

Oltre a loro dobbiamo ricordare le assunzioni a tempo determinato che non si faranno, gli stages, le borse lavoro ed i percorsi scuola- lavoro che non potranno essere avviati. Prima di riaffidare le persone più in difficoltà all’oblio dei senza speranza gradiremmo ancora aprire una finestra di pensiero e potere dire che ci siamo sbagliati perché il lavoro ed il servizio proseguono, e nessun cittadino che da assistito è faticosamente diventato un lavoratore contribuente ha perso la propria personale possibilità di crescita.

Gli strumenti ci sono ancora: dalla Legge 381 agli affidamenti diretti, ci auguriamo che siano utilizzati per proseguire una collaborazione che ha caratterizzato la nostra comunità da tanto tempo".

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