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“Scegli, mo dabón”, Andrea Bui inaugura la campagna elettorale: "Per un'alternativa di sinistra"

Potere al Popolo si presenta insieme a Rifondazione e Pci: "Vediamo nell’urbanistica, e nello sviluppo delle opportune leve fiscali, uno strumento per porre un freno alla speculazione immobiliare"

“Scegli, mo dabón”. Questo è lo slogan che campeggia sui manifesti del comitato elettorale in via Nazario Sauro, in cui questa mattina Potere al Popolo!, Rifondazione e PCI hanno inaugurato l’apertura della campagna a sostegno del candidato sindaco Andrea Bui. Più in basso, sugli stessi manifesti, lo slogan è tradotto in diverse lingue, tra cui curdo, albanese e rumeno oltre a inglese, francese e spagnolo.

Proprio dallo slogan prende spunto l’intervento del candidato. «Solitamente il dialetto è usato come simbolo di un’identità da difendere, mentre per noi è importante che questa espressione sia patrimonio di tutti: crediamo nelle identità fondate sulla condivisione del futuro oltre che del passato – spiega Bui −. E il futuro che vogliamo per Parma è in netta controtendenza con quel mix di privatizzazioni e cemento che ha caratterizzato la nostra città nell’ultimo trentennio, con conseguenze ambientali gravissime e crescenti disuguaglianze.

Pensiamo a una città che parta dalla spesa sociale, sia per quanto riguarda la riorganizzazione dei servizi sociali oggi pesantemente sotto organico – chiunque abbia avuto bisogno di un’assistente sociale lo sa bene – sia nell’idea che spetti alle istituzioni pubbliche organizzare una strategia per affrontare la grave crisi che ci si prospetta. Noi vediamo nell’urbanistica, e nello sviluppo delle opportune leve fiscali, uno strumento per porre un freno alla speculazione immobiliare, che ha guidato le scelte di crescita urbana da Ubaldi in poi. Pensiamo a una città che non scelga di derubricare a semplice problema di ordine pubblico il disagio giovanile, che sappia andare oltre la triste definizione giornalistica di “baby gang” e guardi al fenomeno con la giusta attenzione: se pensiamo ai giovani come utenti da prendere in carico o da marginalizzare, non risolveremo il problema. Da trent’anni la destra e il Pd dicono le stesse cose sulla sicurezza. E se provassimo a guardarli come a cittadini?».

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A prendere la parola per il Pci è Filippo Vernizzi. «Siamo qui per affermare pubblicamente il nostro sostegno ad Andrea Bui – afferma Vernizzi −. Un’alleanza, quella con Potere al Popolo e Rifondazione, che ci sembra naturale per proporre uno schieramento di sinistra alternativo anche a Parma. Anni di continui tagli e di privatizzazioni scellerate hanno creato un vuoto che con questa proposta politica intendiamo colmare, dando voce ai più deboli e agli sfruttati».

Una proposta politica che per Giuliano Amadei, di Rifondazione Comunista, «ha uno dei suoi assi principali nella redistribuzione del reddito, soprattutto in un momento come questo in cui le crescenti disuguaglianze causano ferite sempre più profonde. La politica dev’essere autonoma dagli interessi economici più forti, come ad esempio quelli dell’Upi, che ha dettato scelte infrastrutturali con pesanti ricadute in termini di salute e ambiente come la TiBre e l’aeroporto cargo».

L’intervento di Emanuele Leonardi, docente universitario di sociologia e uno dei candidati consiglieri della lista di Potere al Popolo, sottolinea che «per noi le elezioni sono importanti ma non decisive. Il nostro è un progetto politico di lungo respiro: c’eravamo ieri, ci siamo oggi e ci saremo domani. Non a caso, la settimana prossima inaugureremo la nostra sede in san Leonardo, intitolata a Thomas Sankara. Tre sono le parole chiave che spiegano il nostro impegno: solidarietà, mutualismo (che non è assistenzialismo) ed ecologia».

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