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Il Comune è pieno di debiti, Ubaldi: "Dove sono i soldi della metro?"

Civiltà Parmigiana auspica un intervento della Magistratura che faccia chiarezza sui fondi del Governo. Intervento di Ablondi (Rc): "L’interesse della città è stato sacrificato alla ricerca del consenso"

ubaldi-elvio-civilta-parmigiana_1CIVILTA' PARMIGIANA VUOLE RISPOSTE

"Una montagna di debiti sta soffocando STT, società di esclusiva proprietà del Comune di Parma, ai quali vanno aggiunti i debiti contratti dalle società che a loro volta appartengono ad STT, quali ad esempio, ALFA (presidente ancora l'Ing. ANDREA COSTA) che da sola e senza inizio di attività ha accumulato ESPOSIZIONI per 15 milioni verso una storica banca della nostra città, banca recentemente travolta da tristi vicissitudine economiche, ed ancora STU STAZIONE, SPIP, STU PASUBIO ed altre ancora.

Non ci è dato bene di sapere la causa di questi debiti, visto che le molte attività facenti capo ad esse non sono ancora iniziate, ma sappiamo che per farvi fronte, il C.d.A di STT decide di emettere delle obbligazioni (BOND, in questo caso da collocare al mercato mobiliare) nella speranza che qualcuno, ignorandone la reale situazione economica, si convinca ad acquistarle, soddisfacendo col ricavato quelle banche che esercitano pressioni per il pagamento dei loro crediti. Pagare dei debiti contraendone altri è un vecchio metodo che la nostra città purtroppo conosce molto bene, probabilmente qualcuno ha fatto scuola e gli allievi non mancano. Se alla scadenza non vi saranno soldi per rimborsare questi BOND, pazienza: a ripianare i debiti sarà il Comune di Parma, proprietario di STT, con buona soddisfazione dei contribuenti della città.

Ci permettiamo un suggerimento: anziché contrarre altri debiti, perché l’Amministrazione del Comune non usa tutte quelle decine di milioni di euro che ha avuto dal Governo in cambio della rinuncia ai finanziamenti per la costruzione della metropolitana? Anzi, visto che siamo in argomento, perché non dice che fine hanno fatto? Come Civiltà Parmigiana, avendo contribuito in modo determinante al successo di questa maggioranza nelle elezioni del 2007, non possiamo che essere preoccupati per la situazione che si va delineando, ce ne dissociamo e tra l’altro auspichiamo fermamente un intervento della Magistratura che faccia chiarezza, dissipando così dubbi e sospetti su eventuali malversazioni, tranquillizzando tutti noi cittadini e contribuenti".


INTERVENTO DI MARCO ABLONDI, CAPOGRUPPO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA

"Tanto tuonò che piovve. Dopo avere sempre negato lo stato debitorio del Comune e delle Società partecipate il Sindaco si vede costretto ad un cambio di marcia. Le dimensioni del debito hanno assunto proporzioni che non possono più essere totalmente taciute. Pertanto si  incomincia ad ammettere, seppure solo in parte, che il debito esiste e non è di poco conto. Tuttavia i dati esposti risultano ancora in difetto rispetto a quelli reali. Se il Sindaco ha scelto la strategia del riconoscimento graduale dell’entità del debito comunale non resta che prenderne atto nell’attesa dell’ammissione dei dati definitivi.

Lascio al Sindaco il gioco delle parti nell’attribuzione delle responsabilità pregresse. E’ vero che le origini del debito non sono di ieri ma il Sindaco non può non ricordare che è stato Assessore per nove anni prima di diventare Sindaco e che il suo attuale Vice Sindaco è stato suo collega di giunta con delega a bilancio e contratti sino al febbraio 2006, quindi nel periodo in cui, secondo le dichiarazioni del Sindaco, si sarebbe originato il debito.  A fronte di una situazione ormai fuori controllo sarebbe doveroso riconoscere appieno la realtà che, prima o poi verrà completamente disvelata. Realtà che evidenzia un crescendo del debito del Comune che passa dai 151 milioni di Euro del 2008 ai circa 168 milioni del 2009 per attestarsi oltre i 180 milioni dell’anno che sta per concludersi. Il tutto senza considerare l’indebitamento delle società partecipate.

Le attuali ammissioni del Sindaco sono la migliore smentita ai tanti comunicati stampa e alle ricorrenti dichiarazioni sue e dei suoi Assessori sempre tese ad accusare l’opposizione di irresponsabilità per  le puntuali critiche mosse ai bilanci comunali più costruiti all’insegna dell’apparire che del fare. L’interesse della Città è stato sacrificato alla ricerca del consenso".

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