rotate-mobile
Politica

Lavagetto: "La candidatura di Vignali? E' nata da accordi romani: non è l'uomo giusto per i moderati"

Intervista al candidato sindaco per la lista Per Parma 2032: "Voglio dare un opportunità credibile e vincente a chi non vuole che la città finisca sotto il controllo di Bonaccini. I cittadini vogliono un amministrazione che garantisca loro sicurezza, lotta al degrado, inclusione sociale e sostegno alle imprese, al commercio e all’artigianato"

Aveva già lanciato la sfida a Pizzarotti durante la campagna elettorale per le elezioni Regionali del 2020. Giampaolo Lavagetto, candidato sindaco per la lista Per Parma 2032, ora si troverà a sfidare Michele Guerra, assessore alla cultura e candidato sindaco per il centrosinistra. Dall'altro lato però Lavagetto non nasconde la diffidenza verso la candidatura di Pietro Vignali, attorno alla quale si sono raccolti i partiti di centrodestra (con Fratelli d'Italia ancora in attesa): "E' nata da accordi romani: basta rileggere quanto tanti esponenti di alcuni importanti partiti di centrodestra, che oggi rivestono anche ruoli istituzionali locali, regionali e nazionali, dicevano e scrivevano sull’esperienza della sua amministrazione". E sulle priorità del programma non ha dubbi: "I cittadini vogliono un amministrazione che garantisca loro sicurezza, lotta al degrado, inclusione sociale e sostegno alle imprese, al commercio e all’artigianato". 

Nel 2020, quando si è candidato alle Regionali, aveva già lanciato la sfida a Pizzarotti per queste comunali. Com'è nata la candidatura e quali forze la sostengono?

"Le elezioni regionali, in cui si elegge l’organo legislativo dell’Emilia Romagna, sono elezioni a turno unico in cui è forte la componente legata alla cultura politica di appartenenza, per cui è stato per me naturale collocare la lista civica regionale di cui ero coordinatore e capolista in città, nello schieramento di centrodestra. Le elezioni comunali, invece, eleggono l’organo amministrativo della nostra città, in cui è doveroso che l’ideologia lasci il posto al buon senso, seguendo la logica che una buona soluzione resta tale indipendentemente provenga da sinistra, destra o centro. Da quattro anni lavoro a fianco di cittadini, commercianti e residenti per proporre soluzioni concrete ai problemi vecchi e nuovi che affliggono la città. Preso atto del disinteresse alle stesse da parte di amministrazione comunale e forze politiche, lo sbocco alla presentazione di un autonomo progetto di città per il rilancio di Parma è stata una scelta fortemente voluta dai comitati e dai loro sostenitori. Alla richiesta di guidare questo loro percorso elettorale ho risposto lusingato pur essendo consapevole che il prossimo sindaco, alla luce dell’attuale e futura situazione socio-economica, avrà un compito tutt’altro che facile da svolgere". 

Cosa pensa della candidatura di Vignali, che ha creato qualche malumore anche nel centrodestra. E' il candidato giusto per vincere?

"Basta rileggere quanto tanti esponenti di alcuni importanti partiti di centrodestra, che oggi rivestono anche ruoli istituzionali locali, regionali e nazionali, dicevano e scrivevano sull’esperienza dell’amministrazione Vignali, per prendere atto che questa è una candidatura che nasce da accordi romani con altri obiettivi politici e non dall’esigenza di dare ai moderati di Parma una possibilità di vittoria. La mia storia politica affonda le sue radici nell’area moderata del centrodestra e con la mia candidatura voglio dare un opportunità credibile e vincente a chi non vuole che la città finisca sotto il controllo di Bonaccini e di quella sinistra regionale che da
sempre ci tratta da semplice agglomerato urbano". 

Qual'é la sua posizione sugli attuali progetti per lo stadio e l'aeroporto?

"Riguardo allo stadio, questa amministrazione ha la responsabilità di avere trasformato una possibile opportunità in una scelta fortemente vincolata e divisiva per la città. Imposta dall'alto, senza un dibattito pubblico, senza una valutazione onesta e obiettiva delle possibili alternative. L’amministrazione comunale avrebbe dovuto considerare le criticità di uno stadio ubicato in pieno centro abitato, soprattutto in materia di mobilità e sicurezza, che affliggono un'intero quadrante urbano, con riflessi sull'intera città, dimostrando una
reale progettualità nell'interesse di tutti. Invece, si è chiusa a riccio sulle esigenze di un singolo privato. La nuova Amministrazione dovrà quindi ripensare a fondo quale potrà essere la soluzione migliore per la città, in grado di recepire anche il contributo del privato proponente, a prescindere da quale potrà essere l'eventuale soluzione per il nuovo stadio, purché tuteli al meglio la qualità della vita e la sicurezza di tutti i parmigiani.

Più confusa la questione dell’aeroporto, infrastruttura di importanza strategica per lo sviluppo del nostro territorio. In questo caso, le posizioni in merito prese recentemente dall’amministrazione comunale rendono assi difficile capire quale sia la reale situazione. Infatti, nella risposta che Alinovi ha predisposto in merito alla interrogazione della consigliera Luni Colla, l’amministrazione comunale ritiene l'aeroporto Giuseppe Verdi un'infrastruttura strategica per il tessuto economico, l'indotto e la ricaduta occupazionale del territorio
ribadendo la volontà di proseguire un percorso di valorizzazione del Verdi, finalizzato principalmente al potenziamento del trasporto passeggeri ed evitando ulteriore consumo di suolo, auspicando da parte del soggetto gestore un piano industriale atto a valorizzare e potenziare lo scalo cittadino in tutti i suoi aspetti, ma del progetto cargo non si fa cenno. Anche in questo caso sarò necessario chiarire la reale situazione ponderando attentamente costi e benefici per il territorio e per la comunità adiacente l’infrastruttura!"

L'inizio della sua campagna elettorale ha puntato anche sul ricordo di provvedimenti presi in passato. Quali elementi recupererebbe dalla stagione politica di Ubaldi?

"In realtà ho puntato sull’approccio che ho imparato da Ubaldi per fare l’amministratore locale. Conoscere la città, capirla e pensarla prima di proporsi come sua guida. Da quella esperienza sono passati 20 anni e pensare di riproporre oggi quel modello di città sarebbe anacronistico e non realistico rispetto ai grandi mutamenti avvenuti. Ancora oggi c’è chi mi fa notare che i servizi educativi offerti dal Comune si reggono sulle grandi innovazione che facemmo all’epoca in cui ero assessore ai servizi educativi. Questo, pur lusingandomi per il lavoro fatto, mi desta anche preoccupazione, perché mi fa capire che mentre il mondo è cambiato e tanto, la risposta dell’Amministrazione è rimasta ferma su un modello di società di due decenni fa. Se, quindi, devo pensare a cosa recuperare da quella esperienza, credo sia la capacità di leggere la direzione verso cui evolve la nostra comunità e produrre quei cambiamenti tali da realizzare le risposte che la città si aspetta". 

Quali sono le priorità su cui ritiene si dovrà impegnare il futuro sindaco?

"Il mio obiettivo non è lavorare sul contenitore, la città materiale, ma sul contenuto, i parmigiani con i loro problemi, ma soprattutto le loro aspettative di benessere e qualità di vita. Parma oggi vive una delle più difficili crisi socio-economiche dal dopoguerra. I cittadini vogliono un amministrazione che garantisca loro sicurezza, lotta al degrado, inclusione sociale e sostegno alle imprese, al
commercio e all’artigianato. Soprattutto, una città in cui le famiglie che accudiscano persone fragile, per età, per disabilità ed altro possano avere i servizi necessari e il sostegno che una comunità come la nostra deve sapere dare. Nella mia precedente esperienza di assessore ai servizi educati e responsabile all’agenzia per la promozione al benessere giovanile ho capito che per raggiungere questi obiettivi l’amministrazione comunale deve sapere ascoltare i bisogni dei parmigiani e coinvolgere tutte le realtà del territorio nel pianificare, progettare e gestire insieme le risposte più adatte a ciascuna esigenza". 

Come vede Michele Guerra come possibile futuro sindaco di Parma?

"Semplicemente non ce lo vedo perché mi sto impegnando per fare in modo di essere io il futuro sindaco di Parma. Un impegno verso i parmigiani che, come sempre, intendo rispettare". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lavagetto: "La candidatura di Vignali? E' nata da accordi romani: non è l'uomo giusto per i moderati"

ParmaToday è in caricamento