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L'Ecomostra davanti al ponte Nord, Andrea Bui: "Riflettere sulle colate di cemento che hanno riempito il territorio"

Il candidato sindaco: "Perché non insediare qui un laboratorio a cui possano partecipare l’università, la stessa Autorità di Bacino e la cittadinanza per ripensare l’utilizzo delle migliaia di scatoloni in cemento nella Pianura Padana?"

"Può sembrare solo una provocazione, ma se pensiamo alle tante cose poco serie che sono state dette sul Ponte Nord questa è sicuramente la meno ridicola". Ieri pomeriggio, all’entrata della struttura sul Ponte Nord, il candidato sindaco Andrea Bui ha presentato così l’“Ecomostra”, una piccola esposizione che raccoglieva alcune foto di “ecomostri”, appunto: c’è il moncone autostradale della Tibre, il termovalorizzatore, la copertura di piazza Ghiaia e il passaggio ciclopedonale all’ingresso in tangenziale sulla via Emilia Est.

Per il candidato alle prossime amministrative, appoggiato dalla lista di Potere al Popolo e dalla lista comune di Rifondazione Comunista e PCI, non c’è luogo più adatto del Ponte Nord "per un’esposizione permanente che faccia riflettere sulle colate di cemento con cui abbiamo riempito il nostro territorio – continua Bui −. Quest’opera è costata 25 milioni di euro e per l’amministrazione Vignali avrebbe dovuto essere il terzo ponte abitato d’Italia, dopo Rialto a Venezia e Ponte Vecchio a Firenze, ma non hanno considerato la legge Galasso che proibiva l’insediamento di attività sui ponti. Quindi è rimasta una carcassa inutilizzata per anni. Ora il permesso è stato in qualche modo ottenuto ed è di oggi la notizia dell’accordo firmato per trasferire qui la sede dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (l’ente che si occupa dell’equilibrio idrologico della Pianura Padana). Bene, quando si parla di dissesto idrogeologico c’è poco da scherzare e molti degli ecomostri da cui siamo circondati contribuiscono all’impermeabilizzazione del suolo, cioè un fenomeno che ha conseguenze gravissime. Forse l’ecomostra è solo una provocazione, ma perché non guardare davvero al Ponte Nord come a un’occasione di rivedere le politiche che portano a queste costruzioni dannose? Perché non insediare qui un laboratorio a cui possano partecipare l’università, la stessa Autorità di Bacino e la cittadinanza per ripensare l’utilizzo delle migliaia di scatoloni in cemento nella Pianura Padana?".

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