rotate-mobile
PRESENTE E FUTURO

Bernabé e il futuro: "Parma, una seconda casa ma vediamo cosa succede"

Lo spagnolo dal ritiro dell'Under21: "Mi trovo bene in Italia, sono contento del progetto e della stagione anche se perdere a un passo dalla finale brucia. Ma in futuro non si sa mai..."

Adrian Bernabé è pronto per un Europeo Under21 da vivere da protagonista con la sua Spagna. Stasera alle 20:45, a Bucarest gli occhi di mezzo mondo saranno fissi sui nuovi talenti in vetrina e tra questi c'è anche il centrocampista del Parma pronto a sfidare la Romania. Dal ritiro della Nazionale, Bernabé ha parlato della stagione appena trascorsa e del suo futuro. 

"Sono contento di essere a Parma - ha detto il 22enne di Barcellona - è stata una scelta fatta un anno fa che sta dando i suoi frutti. Sono in Italia per Enzo Maresca che ho conosciuto ai tempi del Manchester City: la sua idea di calcio è stata determinante per il mio trasferimentoMi trovo qua bene, sono contento sia per il progetto che per la stagione che abbiamo disputato. A differenza dell'anno scorso, quest'anno siamo stati un gruppo più unito. Per quanto mi riguarda ho un ottimo rapporto con tutti, con Chichizola, con Estevez, con Ansaldi che è straordinario: la miglior persona che io abbia incontrato nel calcio. E poi Buffon: strepitoso per quello che fa. Aiuta in campo e fuori, lo vedi allenarsi e ti stimola a fare sempre meglio. Peccato che tutto sia stato vanificato in un quarto d’ora a Cagliari, quando abbiamo subito due gol nel secondo tempo. Siamo arrivati a un passo dalla finale, fa male perdere in quel modo. Ma nel calcio va così. Mi piacerebbe vedere il Parma in Serie A, ma ora sono concentrato sull'Europeo".

Bernabé è uno dei calciatori per il quale il club ha ricevuto tante manifestazioni di interesse. "Parma per me è come una seconda casa, ma in futuro non si sa mai... Non si sa cosa possa succedere. Io sono contento di quello che ho fatto, mi sono adattato al gioco di Pecchia che mi ha fatto fare più ruoli in stagione e mi ha aiutato a crescere molto nella fase difensiva. Per me era impensabile, visto il tipo di calciatore che sono, per le mie caratteristiche fisiche e la mia attitudine al gioco offensivo che avevo maturato al Manchester City. Ci ho messo un po' più del previsto, forse, a interpretare il ruolo ma alla fine sono cresciuto. Abbiamo fatto un buonissimo lavoro, ponendo ottime basi per l'anno prossimo".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bernabé e il futuro: "Parma, una seconda casa ma vediamo cosa succede"

ParmaToday è in caricamento