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Caso rientrato: Gervinho chiede scusa e si allena con i compagni

Discorso dell’ivoriano alla squadra che ha accettato il rientro del giocatore

Il grande passo alla fine Gervinho lo ha fatto. Quando ha visto che poteva andare nello spazio ci è andato, ha aumentato la falcata ed è corso verso il resto dei compagni che non vedeva dai giorni più burrascosi della sua parentesi parmigiana. Un discorso di poche parole, serviva ammettere gli errori, capire di aver sbagliato e chiedere soprattutto scusa alla squadra, oltre che a D’Aversa e alla proprietà. Cosa che aveva già fatto qualche giorno fa, dato che il tutto - almeno con l’allenatore - pareva essere rientrato. 

Da una parte il gruppo, che si è riunito a Collecchio per l’allenamento mattutino rigorosamente a porte chiuse, dall’altra Roberto D’Aversa. Mancava l’ultimo tassello per completare il puzzle: arrivato con qualche minuto di ritardo rispetto al gruppo. C’era un po’ di quell’imbarazzo naturale che si prova in situazioni del genere, ma Gervinho l’ha allontanato con un discorso seguito dal resto dei compagni. Accettato dal gruppo, lo stesso che l’ivoriano aveva danneggiato con la sua inspiegabile assenza da martedì 28 gennaio, tre giorni prima della chiusura del mercato. In quella settimana, al lunedì, Gervinho si era presentato da D’Aversa per comunicargli le sue intenzioni, salvo non farsi più vedere. Prima della fuga, alla quale è seguita la redenzione, Gervinho aveva ricevuto consiglio da parte dell’allenatore di manifestare i suoi mal di pancia alla società, con la quale avrebbe poi discusso eventualmente il da farsi. Ma qualcosa è andato storto. I ripensamenti e i ritardi hanno cancellato la trattativa e incrinato il rapporto recuperato all’ultima fuga, recuperato alla Gervinho.

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