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AUGURI SUPERMAN

Da Malesani a Lippi e Barzagli, tutti per Buffon: "Auguri al più grande ..."

Dai trionfi con il Parma, alla gioia più grande in Nazionale con la conquista della Coppa del Mondo, fino agli anni del ciclo Juventus: ex allenatori e compagni di Gigi raccontano il portiere che oggi compie 44 anni in eslcusiva

Quel giorno al Tardini i tifosi del Parma erano un po’ scettici. Contro quel Milan avrebbe giocato in porta un ragazzone di 17 anni che veniva dalla Primavera, alto, spavaldo e magrolino, andava a scuola al Maria Luigia ed era già un figlio di Parma. Si raccontava di lui come una specie di predestinato, qualcuno avrà pensato: “Senti, le voci solite di una Parma che ama vantarsi di quello che ha …” . E invece in pochi pensavano che avrebbe fatto strada nel mondo del calcio. Che avrebbe scritto la storia di questo sport. Forse nessuno si aspettava che il giovane Gigi sarebbe diventato Buffon, il portiere più forte di tutti i tempi.

Oggi se chiedi alla maggior parte dei bambini di disegnare la squadra tipo, scopri che in porta c’è sempre lui, Gigi Buffon. Una vita condotta in prima linea, sempre a mille all’ora, sempre da protagonista. 44 anni pieni di tutto: vittorie, sconfitte brucianti, cadute e trionfi. Ha parato ogni cosa, disinnescando gli avversari più pericolosi: da Zidane a Totti, da Ronaldo il Fenomeno a Ronaldo Cristiano, da Ronaldinho a Messi, ha parato la depressione, stringendola forte tra i suoi guanti fino a soffocarla. Si è rialzato, ha vinto e stupito. E da luglio è tornato a casa, scrivendo un’altra pagina straordinaria della sua carriera.

Adesso tra le sue mani sono strette le speranze di risalita del Parma, che vive un po’ in un limbo: al confine tra la l’anonimato di una stagione deludente e la possibilità di riscattarla da un momento all’altro. Grazie soprattutto al suo capitano che oggi compie 44 anni ed è stato capace di girare più volte la clessidra mentre la sabbia stava per arrivare in fondo. E continuare a farla scorrere. L’unica cosa che gli sfugge dalle mani è il tempo, ma a vederlo all’opera non sembra.

“Gigi con il suo talento può giocare fino a 60 anni - dice Andrea Barzagli, a lungo guardiano della porta di Buffon tra Juventus e Nazionale -. Pensa di avere ancora l’età per stupire, ed è giusto che lo faccia. Si è fatto tirare dentro dal progetto Parma, si sente protagonista e sinceramente questa che ha appena scritto è un’altra pagina della sua bella storia. Non è da tutti. Gigi è un personaggio. PARMACITY111_20220128162137173_d2ab345f6ab8f2c032a1163a903bf8cb-4-2È difficile descriverlo, è uno però che deve sempre mettersi in gioco. Non so se Parma sarà l’ultima tappa, io gliel’ho detto: se Buffon si mette i guanti para anche a sessant’anni. È un talento naturale ma deve percepire le emozioni.  A 44 anni non ho niente da suggerirgli. Ci sentiamo spesso, ma non parliamo mai di Parma. Lui in fondo spera di portare a termine quest’altro miracolo con la squadra che lo ha lanciato. Sarebbe una bella cosa vedere il Parma in Serie A”. 

A Barzagli fa eco Marcello Lippi, il tecnico di Germania 2006. La Coppa del Mondo brilla ancora negli occhi di tutti. “Certo che seguo Gigi - dice l’allenatore - seguo tutti i miei calciatori con i quali abbiamo centrato un’impresa straordinaria. A Buffon auguro tante vittorie, è un ragazzo straordinario al quale sono molto affezionato. Sempre positivo, ho allenato uno dei migliori calciatori della storia. Ha fatto una scelta coraggiosa, gli sarò sempre grato”. 

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Poche parole, sentite, alle quali sono seguite quelle commosse di Alberto Malesani, allenatore con il quale Buffon ha trionfato in Europa (e in Italia) con il Parma. “Diciamo che è stato il più grande portiere e calciatore che ho allenato nella mia carriera. In 26 anni non ho visto nessuno parare come lui. Il più grande del mondo, visto quello che ha fatto e sta facendo ancora - spiega Malesani -; è unico nel suo genere. Sentirsi vivo sportivamente parlando a questa età è qualcosa di straordinario. L’ho apprezzato molto perché quando ha parlato di me lo ha fatto sempre molto bene, mi ha sempre dato molte soddisfazioni. La cosa che mi ha più colpito, a lui non ho mai detto niente, è che un giorno ho letto su La Gazzetta dello Sport una sua intervista in cui il giornalista gli ha chiesto: “Sei un portiere forte ma non partecipi molto alla manovra con i piedi, perché?”. Lui ha risposto: “Malesani vent’anni fa me lo chiedeva e io lo facevo”.PARMACITY111_20220128162448358_TECNAVIA_PHOTO_GENERALE_366594-2-2 Vuol dire che li mi ha riconosciuto anche un merito. Una cosa che io facevo tanti anni fa con il Parma. E’ stato testimone di un’innovazione. Mi piacerebbe che avesse ancora delle esultanze come quelle che abbiamo avuto insieme ai nostri tempi nel Parma”. 

E allora, auguri Superman, supereroe senza tempo.

Le foto all'interno dell'articolo sono di Ansa

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