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Parma, c'è l'Inter e Donadoni pensa a Belfodil dal primo minuto nel 4-3-3

Sotto il sole battente di Collecchio, alle 12:30, stessa ora della partita di domenica, il tecnico gialloblù, privo di Paletta squalificato, ha mescolato le carte. Occhio a Ninis fra i tre d'attacco

"Avete visto la Roma? Due passaggi in verticale ed è andata in porta...". Il consiglio che mister Donadoni cerca di rivolgere ai suoi ragazzi è più o meno questo. E le esercitazioni tattiche, prima della partitella in famiglia vinta con il risultato di 3-0 per i "titolari" con la pettorina blu, lo confermano. Il tutto sotto una temperatura quasi exra-primaverile, che induce i ragazzi a munirsi di bottigliette d'acqua disposte a bordo campo. Dentro, nel rettangolo di gioco, non si è visto Biabiany (affaticato), oltre ai soliti Mariga e Palladino che stanno proseguendo il loro recupero tra piscina e lavori differenziati. Certo, l'entusiasmo non è alle stelle in casa Parma come d'altronde anche dall'altra parte della barricata. L'Inter, fuori da ogni corsa che conti, rischia di non tagliare nemmeno il traguardo dell'Europa League in una stagione che, quasi sotto tutti i punti di vista, si è rivelata essere un fallimento. I dubbi di Moratti su Stramaccioni e il resto della banda, inducono in maniera logica a guardarsi intorno e a cercare di tracciare un identikit affidabile per il profilo del prossimo allenatore.  E c'è pure chi sostiene che nella lista ci sia il nome di Donadoni, che, a poche gare dalla fine di un campionato anonimo, si impegna per tirare fuori dalla squadra le ultime gocce di sudore e motivazione, sempre più difficile da trovare in un gruppo apparentemente scarico. Con 39 punti in classifica e quasi più nulla da dire al torneo, contro l'Inter c'è la possibilità di mettersi in mostra a San Siro e invertire una rotta che non ne vuole sapere più di raddrizzarsi. Eppure la tempesta è passata e l'inverno, bene o male, è trascorso liscio anche grazie alle squadre che stanno dietro che non hanno saputo approfittare dei passi falsi.

VERSO IL 4-3-3 - Per questo è tempo di riprendersi ciò che è stato lasciato per strada, anche se il calendario non è poi così favorevole. E con la squalifica di Paletta al centro della difesa, la partita contro l'Inter è già una partenza in salita. Il pilastro argentino, che piace pure ai nerazzurri, non ci sarà, Donadoni cerca di sostituirlo come può. Riportando il pacchetto difensivo a quattro con Rosi sulla destra, per il quale il mister è stato prodigo di consigli al termine dell'allenamento, e la coppia difensiva composta da Benalouane e Lucarelli. Sulla sinistra c'è fisso Gobbi, uno che non ne vuole sapere di fermarsi. Più difficile l'ipotesi di una coppia centrale composta da Coda, che è fermo da parecchio, e Lucarelli, con il conseguente slittamento di Benalouane sulla destra. Coda ha visto dalla tribuna la sconitta contro l'Udinese, buon per lui, ma pure prima, non è che si fosse fatto notare. Solo nella partitella del giovedì è stato provato con Lucarelli centrale ma, non avendoci mai giocato prima e, per giunta avendolo sostituito nella posizione di centro-sinistra al fianco di Paletta, viene difficile pensare a un suo impiego dal primo minuto nella tana dell'Inter. Ma è una possibilità che a Donadoni potrebbe essere utile. A centrocampo fiducia ai soliti noti, nonostante un rendimento blando, per usare un eufemismo. La squalifica scontata da Parolo fa rientrare nei ranghi i possibili pretendenti per una maglia da titolare. Inoltre l'ex Cesena, assieme a Valdes, non è stato sostituito a mezzo tempo, mantenendo la pettorina per tutta la durata della seduta. Un indizio che lo candida tra i possibili undici. La pioggia di fischi non ha sommerso Valdes, vivo a cui Donadoni vuole regalare una chance davanti alla squadra che per tanto tempo lo ha cercato in gennaio. Il Pajarito, timido come sempre, in allenamento non si è scomposto più di tanto, limitandosi a qualche apertura e a un tiro da fuori. Poi controllo e gestione della palla.

NINIS NEL TRIDENTE - E se a centrocampo nulla è cambiato, in avanti qualcosa di variabile si è visto. Tanto per cominciare la pettorina blu assegnata a Belfodil. Con l'assenza di Biabiany, tocca proprio al franco-algerino farsi le due fasi e contrastare chi attacca sulla sinistra. Spinto dai compagni con dei "bravo" di fiducia, e punzecchiato da Donadoni in conferenza stampa prima (deve crearsi una credibilità...), e sul campo dopo con la correzione di alcuni movimenti, Ishak si è calato nella parte e, con il suo ciondolare sul campo, si è messo a disposizione del tecnico facendo intravedere piccoli segni di ripresa. Più facile vedere lui che non Boniperti dal primo minuto, che pure ha fatto bene propiziando uno dei tre gol, quello di Ninis, al fianco di Amauri e Sansone. Ma occhio all'outsider greco. Perché Ninis in quella posizione, chiamato quasi a galleggiare tra le linee e arretrare nel prendere palla, a inserirsi, può essere un'arma tattica da non sottovalutare. Il fantasista partirebbe in linea con i colleghi d'attacco, ma per caratteristiche andrebbe a prendersi palla per sollecitare anche l'aiuto dei centrocampisti chiamati a inserirsi per fare male a una squadra, l'Inter, gravemente ammalata e capace di farsi male da sola.

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