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Milan-Parma 2-4 | Cassano bis, Rami e Balo pareggiano, poi Amauri di tacco e Biabiany

Il rigore di FantAntonio all'8' apre la partita. Il barese raddoppia dopo 5' del secondo tempo, poi il Parma si addormenta e il Milan fa pari con Rami e Balo su rigore. Ama firma il 3-2, con Biabiany che chiude di testa e fissa il risultato

Il Parma domina per un tempo e 5’, poi si addormenta e rischia pericolosamente di svegliarsi su un pareggio che nessuno dei 40.000 di San Siro poteva immaginarsi. Come in un incubo, con tutte le voci che ti rimbalzano in testa, il Parma sudato si gira e rigira nel letto, in attesa di capire se quello che sta vivendo è un sogno o realtà e, di soprassalto, lo capisce al 33’ del secondo tempo, quando Amauri, con una deviazione di tacco di rara bellezza, lo risveglia dal torpore nel quale era caduto. Mezzora di nulla, con un avversario in dieci e senza più nessuna idea, una colpa che a questi livelli può costare carissimo. Poi finisce in gloria, ma con una sofferenza pazzesca che dura più del previsto, dopo un oretta di sballo che rischi di pagare a caro prezzo. Chiude Biabiany di testa e la partita di San Siro ha tutto un altro sapore, europeo. Cassano, nel marasma generale di uno stadio che si allontana in maniera convinta dal Milan, cerca di tenere alto un Parma che non ha paura e si mostra subito convinto. Al 3’ ci prova con una punizione da destra, calciata sul primo palo, poi all’8 trasforma in maniera impeccabile il rigore del vantaggio, provocato da Abbiati che frana su Schelotto al 5’. L’italo-argentino, lanciato da FantAntonio, si invola verso la porta ma viene abbattuto. Seedorf toglie Essien per Amelia e la partita si mette subito in salita per il Milan, graziato da Celi al 32’, quando su tiro di Cassano non vede il tocco di braccio di Montolivo.

LE PAGELLE

IL MATCH – Schelotto dal primo minuto, dirotta Biabiany sulla sinistra, con il francese che non ha problemi ad ambientarsi sulla banda nuova. Cassano cerca spesso il dialogo e con frequenze alterne manda in porta i compagni che non sempre recepiscono. Si abbassa anche oltre la metà campo, lasciando spazio di inserirsi a Parolo e Schelotto che capta bene le intenzioni del compagno al 5’, quando si invola sfruttando la dormita di Emanuelson e si guadagna il rigore dal quale sgorga il vantaggio. L’ispirato FantAntonio sente aria di rivalsa contro i fischi dei suoi ex tifosi che sembrano non aver il tempo di dedicargli cori contro, perché impegnati a rimproverare i propri beniamini. E lui ci prova di pallonetto, un tocco delicato che manca il bersaglio di un metro circa. Donadoni, tracciato il solco, vede i suoi abbassarsi pericolosamente e si sgola per tenerli alti. Marchionni porta la voce del tecnico che vorrebbe più possesso e meno frenesia, soprattutto in fase difensiva, con i centrocampisti del Milan che arrivano con troppa facilità verso Mirante. Tocca a Lucarelli compiere gli straordinari e, quando non ci riesce, spetta al palo difendere un Parma che, appena mette fuori la testa, da l’impressione di poter far male. Il legno di Balotelli sveglia i crociati, assonnacchiati dal bel sole che batte su San Siro, e Cassano va vicino al raddoppio alla mezzora, quando su punizione, servito da Marchionni, sfiora la rete mentre i tifosi del Milan invocano Pazzini. Il Parma si prende il campo e la proprietà delle corsie esterne, da dove provengono cross in quantità industriale. Parolo non impatta bene, ma ci pensa Bonera a testare i riflessi di Amelia che, al 42’, toglie dalla porta una palla deviata e che per poco non finisce in rete. Del Milan, a parte lo sfogo tra il 15’ e il 25’, nessuna traccia. Balotelli sbaglia tanto, Celi grazia Mexes già ammonito, poi non vede un tocco di braccio di Montolivo alla mezzora.

Il Parma gioca, tiene lì un Milan che appare spento, senza corpo né idee di gioco, intrappolato dalle tensioni di una faida con i propri tifosi che esplode al 5’ del secondo tempo, quando Cassano raddoppia con un destro dall’interno dell’area. Seedorf manda in campo Rami per un Emanuelson frastornato, mentre FantAntonio strapazza Donadoni e qualcuno invoca il nome di Allegri. E all’11’ c’è un break di Rami che sfrutta un angolo e accorcia le distanze. Il ruggito del Milan è piaciuto ai tifosi che provano a trasformare i fischi in applausi e incitare la squadra, mentre Molinaro si immola su Kakà. Donadoni richiama Cassano  e si affida ad Amauri che ha il compito delicato di tenere alta la squadra. Pazzini rileva Bonera e qualcosa avanti succede. Quando c’è da battagliare il Pazzo è l’uomo giusto e alla mezzora il Milan raccoglie i frutti con Balotelli che trasforma un rigore dubbio dopo un contatto tra Obi e Montolivo. Il pari dura appena due minuti, giusto il tempo di mettere la palla al centro, Schelotto è incontenibile sulla corsa, trova pronto Amauri che di tacco si inventa un gol pazzesco, tra l’incredulità di uno stadio che stava cercando di allacciare i rapporti con il Milan. 

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