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Parma frenato, niente allungo e c'è Hainaut da recuperare

A fine gara Pecchia ha spiegato quanto il francese fosse dispiaciuto per l'espulsione. Ma in campionato aveva giocato solo 16' e la scelta di tenere Delprato e Ansaldi in panchina per fargli spazio non ha pagato

Il Parma ha perso l'occasione di allungare in classifica e ha interrotto una Serie di 12 partite consecutive con almeno una rete all’attivo nella competizione. L'ultima volta che la squadra di Pecchia ha chiuso senza gol è stato nel derby di inizio settembre. Ma a fine giornata c'è stato comunque un mezzo sorriso. Le notizie più belle sono arrivate dagli altri campi. Tutte le inseguitrici hanno perso punti, fuorché il Palermo che ne ha fatti quattro nelle ultime due partite. Il doppio rispetto ai crociati che però sono riusciti a mantenere la testa della classifica con la consapevolezza di dover correggere comunque qualcosa. Le differenze con l'anno passato sono tante, scritte nella classifica prima di tutto, ma per evitare di impantanarsi come è successo 12 mesi fa, serve più convinzione. Anche nel dicembre 2022 il Parma aveva un po' ridotto la velocità di crociera, con 7 punti in 6 partite. Ora sono nove i punti raccolti nelle ultime sei, 1,5 a partita. Al di là di qualche decisione arbitrale (grida vendetta il gol convalidato al Modena nel derby), la squadra ha fatto registrare una leggera flessione rispetto all'inizio da record. Delprato e compagni chiuderanno dicembre contro due avversarie, sulla carta, per niente proibitive (Ternana e Brescia): l'occasioni per ripartire, quindi, è a portata di mano e l'intento di riprendere con decisione le fila del campionato è di sicuro nei pensieri del club.

Due pareggi di fila in questa stagione il Parma non li aveva mai fatti. Ieri l'allenatore era parecchio arrabbiato a fine partita. Probabilmente per come è andata a finire con Hainaut. Il tecnico ha spiegato come da oggi in poi abbia l'urgenza di recuperare un calciatore dal punto di vista psicologico, appesantito da due ammonizioni nel giro di due minuti. Ammonizioni sacrosante per due interventi in ritardo, pressoché identici, in una porzione di campo nella quale non c'era bisogno di tanta foga. Sei minuti è durata la partita di Antoine, alla prima da titolare in campionato. Prima di ieri, il francese aveva collezionato solo 16'. Pecchia, probabilmente, aveva voluto premiare i suoi sforzi preferendolo addirittura a capitan Delprato e a un veterano come Ansaldi. Mai ci fu scelta più infelice. Il francese, bontà sua, non si è dimostrato pronto e il Parma ha finito per giocare in dieci tutta la partita. Per fortuna la frenata è stata morbida grazie anche ai risultati delle altre. Tuttavia, l'ottavo clean sheet stagionale ha permesso di mantenere la vetta della classifica e la notizia più bella è stata proprio questa. Il pari di Cosenza alla fine ha fruttato e l'inferiorità numerica non si è vista tanto grazie alla compattezza che l'allenatore ha saputo dare alla sua squadra. Ma il Parma ha perso l'occasione per ribadire a tutti la sua forza. E la colpa non è stata solo di Hainaut o dell'arbitro Baroni, che ha distribuito con criterio diverso i cartellini. 

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