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Parma - Genoa 0-0 | Una "minestrina" con dei passi indietro

Un pareggio scialbo nell'anticipo di mezzogiorno con i ragazzi di Donadoni che confermano le difficoltà del momento. Tre punti in cinque gare e un gioco senza idee

Colpa del caffè, della colazione, dell'orario insolito, il Parma non va oltre lo 0-0. Lo fa senza aver mai dato la sensazione di aver avuto la partita in mano, senza tirare in porta più di tanto. E ai punti, come si dice in questi casi, avrebbe meritato il Genoa, intraprendente nel primo tempo, più chiuso e attento nel secondo, quando pure ha avuto oopportunità concrete di chiudere la gara. Bertolacci prima e Rigoni dopo, hanno avuto sui piedi i palloni buoni per il colpo del k.o. ma i legni e l'imperizia hanno tenuto a galla un Parma involuto pronto a dire addio ai sogni europei. La partita del riscatto. Parma - Genoa è anche questa e per giocarsela, dopo due sconfitte consecutive, Donadoni corregge il tiuro, anche per via della squalifica di Rosi, e passa alla difesa a tre, con Benalouane designato ad aiutare Paletta e Lucarelli. In avanti spazio per il duo pesante, Amauri-Belfodil, pronti a difendere palla per favorire gli inserimenti dei centrocampisti. Ballardini invece conferma Borriello davanti a Bertolacci per un 3-5-1-1 speculare a quello dei gialloblù, guidato dalla regia di Matuzalem, dalla forza di Kucka e dalla tecnica di Rigoni, goleador dell'ultimo minuto.

IL MATCH - Il pranzo domenicale rischia di andare subito storto al Parma che, nemmeno all'antipasto, è costretto a mandare giù il primo boccone amaro di giornata con Mariga che si alza dalla tavola e saluta anzitempo, dopo appena cinque minuti, per problemi all'inguine. Al suo posto Ninis nel ruolo (non suo) di mezzala. Il motore del Parma, inceppato da qualche giornata, soffre l'avvio poderoso del Genoa che dispone di un uomo in più in fase di contrasto, essendo Bertolacci un centrocampista aggiunto. Ed è proprio lui, dopo dodici minuti, a chiamare Pavarini che risponde con un guizzo che devia in angolo il suo colpo di testa. Amauri sa che non è giornata da palloni giocabili e, se vuole guadagnarsi la pagnotta, deve vedersela da sè. Detto fatto, ma il suo tiro è debole e facilmente ipnotizzato da Frey, con il pubblico che mugugna. E che si rianima quando Belfodil, nell'acuto assoluto di un primo tempo bruttissimo, manda la palla ad un palmo da Frey.

LE PAGELLE

La pausa sembra non aver beneficiato al Parma, timido, impacciato, brutto che non sembra vero. La partita, oltre che il pranzo delle 10:00, rischia di rimanere sullo stomaco quando al 3' del secondo tempo, Bertolacci stampa sul palo un sinistro velenoso. E poco dopo è i turno di Rigoni, che calcia al volo con la palla che non scende. La difficoltà del Parma sta soprattutto nel velocizzare la manovra, con Amauri e Belfodi a tratti statici, con Granqvist e Portanova alla ribalta. Valdes è stato forse distratto dalle sirene nerazzurre nel mercato di gennaio, fatto sta che sembra un altro, come Biabiany. Bertolacci invece è autentico, chiedere ai difensori del Parma. Vero è anche Frey, che al 18' si sporca i guanti sul destro di Amauri, alla prima palla giocabile. Benino l'italo-brasiliano, un po' meno il suo compagno di reparto, impreciso da due passi. Per inerzia il Parma, seppur sbagliando appoggi elementari, riesce a portarsi dalle parti di Frey, con Biabiany che sfiora il gol a dieci minuti dalla 45'.

Parma-Genoa, il prepartita

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