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Parma, Prandelli "consola" Paletta: tre partite per farsi perdonare e meritare il Brasile

Il difensore italo-argentino, sotto gli occhi del Ct, non ha brillato, è stato espulso e ha steccato la sua seconda partita nel giro di una settimana. Ma il mago di Orz lo chiama e lo rassicura

Dopo Pasqua e Pasquetta, dopo le due sberle contro l'Inter, il Parma si ritrova a Collecchio per ripartire e preparare l'arrembaggio all'Europa. La corsa è stata solo interrotta, il Milan ha raggiunto il sesto posto ma i crociati, grazie agli scontri diretti, sono in vantaggio. Per giunta, il calendario dei rossoneri sembra essere più difficile, mentre i crociati, sulla carta, possono vincerle tutte più "agevolmente". L'insidia sembra essere racchiusa nella sfida contro il Torino, una squadra che non molla nulla e che ha nella sua rosa, l'attaccante che segna, in questo momento, più di un certo Cristiano Ronaldo. Ciro Immobile fa paura, ma il Parma ha due settimane per non pensarci, la sfida contro il Toro cade alla penultima giornata, prima, la ciurma di Donadoni, dovrà avere ragione di Cagliari e Samp, due squadre che non hanno più nulla, o quasi, da chiedere al loro campionato. La squadra di Pulga è salva, ormai, giocherà senza Avramov e Ibarbo, squalificati. Mhiajlovic invece, è stanco di questi alti e bassi, la sua squadra viene da tre sconfitte consecutive, l'aver dato autostima a una squadra in confusione e senza più certezze, non basterà al serbo che si trova a fare la conta dei superstiti, dopo la sconfitta di Catania. Poi c'è il Livorno, squadra con un disperato bisogno di punti e che naviga i bassifondi della classifica. Magari fino all'ultima giornata sarà retrocessa, ma è difficile fare previsioni, e poi, conoscendo Donadoni, questi sono discorsi che lui non farà mai alla squadra. Quattro battaglie, da vincere a tutti i costi, il Parma può riuscire nell'impresa e accedere tra le grandi, a patto che non si sbagli più.

PALETTA, STAI TRANQUILLO - Al ritrovo a Collecchio, dopo i due giorni di riposo concessi alla squadra, il Parma deve valutare le condizioni di Schelotto, uscito dopo 10' dall'ingresso in campo per un pestone alla caviglia rimediato nella sfida contro l'Inter. El Galgo, tramite Twitter, ha rassicurato tutti dicendo che la condizione migliora e che non bisogna mollare ora. Quello che preoccupa Donadoni, non è l'infortunio di Schelotto, ma la condizione di Paletta. Il suo difensore principe, mai aveva sbagliato due partite consecutive. Contro il Bologna, l'italo-argentino non è stato impeccabile, lento e timoroso, si è fatto saltare regolarmente da Kone e ha regalato il gol del vantaggio ai cugini, con Cherubini che ha avuto il tempo di stoppare la palla, girarsi e calciare, in area, dove di solito Paletta impera e non ti da nemmeno l tempo di respirare. Con l'Inter, il confronto con Palacio lo ha un po' disturbato. Lo ha sofferto, come aveva sofferto Tevez a Torino, anche se all'Apache era riuscito a prendere le misure nel secondo tempo, non sbagliando più un intervento. Certo, Paletta aveva chiuso la stalla dopo che i buoi erano scappati, (dopo che Tevez aveva segnato due gol ndr), ma con El Trenza nemmeno quello, e dire che Palacio non era proprio in vena. Ammonito per un intervento in gamba tesa su Nagatomo, arriva sull'avversario in netto ritardo non trovando la palla, si fa cacciare a inizio secondo tempo dopo una scivolata tipica di un novellino che si è fatto prendere il tempo, pur essendo in vantaggio. Esce e scuote la testa, espressione di chi sa che l'ha fatta grossa e che non sembra più sicuro di sè. Eppure le partite di Paletta, quelle sbagliate nel corso di questi anni al Parma sono davvero poche; che forse senta la pressione mediatica oppure la responsabilità della convocazione in azzurro per i prossimi mondiali? No, Paletta è un duro, uno d'acciaio che non si piega, piuttosto sembra non essere al meglio della condizione fisica. Ora ha qualche giorno per poter recupeare, non giocherà contro il Cagliari e sarà pronto per le ultime tre gare, con una missione doppia: portare il Parma in Europa e convincere Prandelli di aver fatto la scelta giusta. Il Ct lo avrebbe chiamato dopo la partita con l'Inter, tranquillizzandolo. Secondo indiscrezioni, il bresciano avrebbe voluto rassicurarlo, punta forte su di lui. Come Donadoni.

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