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L'ANALISI

Parma, sconfitta indolore: ma perché rinunciare alle due punte?

I crociati calciano in porta 27 volte. È record, ma senza gol. Tanti anche i cross ma con il solo Charpentier davanti diventa complicato raccoglierli

Una sconfitta indolore che non modifica né il morale e né più di tanto la classifica. Riduce di una sola lunghezza la distanza tra il Parma e la terza forza del campionato, diventata nel frattempo il Venezia. Merito della Reggiana che ha ribaltato la situazione e servito un assist ai 'cugini', sconfitti al Tardini dopo più di un anno. Il Catanzaro ha interrotto una serie di risultati utili consecutivi che durava da ben 21 partite, infrangendo uno dei tanti record messi in fila da Fabio Pecchia e dai suoi, falcidiati dalle assenze e costretti a reinventarsi in difesa per l'occasione. Poco male, le buone notizie sono comunque arrivate: in una giornata che sembrava nera, qualche raggio di luce è spuntato sul far della sera grazie alla sconfitta della Cremonese in casa, battuta dalla FeralpiSalò e rispedita al quarto posto, a nove lunghezze dal Parma. Che, tutto sommato, è riuscito a sorridere anche dopo una sconfitta sonora. Nonostante lo stop, il primato è saldo e le inseguitrici restano a distanza di sicurezza perché hanno perso tutte, tranne il Como. 

Sarà comunque l'occasione per rivedere qualcosa, in una squadra in cui ogni ingranaggio funziona alla perfezione. Al di là delle assenze che pure hanno penalizzato, si è visto come il Parma non sia stato capace di capitalizzare la mole di gioco che ha creato. Uscire dal campo con zero gol dopo 27 tiri in porta, stabilendo tra l'altro il record di conclusioni senza andare a bersaglio in una singola partita di Serie B per i gialloblu dal loro ritorno in Serie B, rappresenta un deficit importante. È la prima volta dal 4 settembre, dal derby con la Reggiana, che il Parma ha chiuso senza segnare davanti ai propri tifosi. "Siamo stati un po' imprecisi, sicuramente sotto porta potevamo fare molto meglio - ha detto Pecchia a fine partita - abbiamo avuto occasioni importanti. Il loro portiere è stato bravo, noi poco lucidi, poco incisivi ed efficaci. Soprattutto nell'ultimo terzo di gara potevamo fare molto meglio". 

Questa volta la fortuna non ha teso la mano a don Fabio come tante altre volte. La traversa di Sohm poteva riaprire la partita. A proposito di legni, solo Cosenza (28) e Palermo (25) ne hanno centrati di più del Parma (24, al pari del Cittadella) in Serie B dall’inizio della passata stagione, post-season inclusa. Ma un campionato dove i crociati hanno macinato record su record, non può essere minato da uno scivolone, seppure fragoroso. Piuttosto resta da capire perché il Parma, pur scegliendo di far convergere in area tanti cross (alla fine saranno 26) abbia deciso di lasciare in mezzo alla difesa dei calabresi il solo Charpentier. Un'altra punta, per esempio Colak, sarebbe tornata utile. Il croato veniva da una tripletta al Lugano ma se n'è rimasto in panchina per tutto il tempo. "Nel finale c'era l'opportunità - ha spiegato Pecchia - ma mi serviva anche un palleggiatore, erano troppo dentro l'area. Avevamo bisogno di entrare con un guizzo di Camara o un cross di Ansaldi". Sul quale sarebbe potuto andare proprio il croato. Ma questa è un'altra storia. Che si intreccia con quella di una sconfitta indolore, che non modifica né il morale e né più di tanto la classifica.

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