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Parma, se è stato solo un episodio lo capirai sabato

Intanto Chichizola ha incassato il 6° gol da fuori area sui 21 complessivi (0,95 a partita): è un dato che rappresenta il 28,6% del totale

Da Lecco a Modena, in mezzo 78 giorni senza errori per il Parma di Fabio Pecchia che, dopo la grande abbuffata di punti (16 in 8 partite) serviti a sottoscrivere record e a lanciare i crociati in orbita Serie A, è tornato con i piedi per terra. Se questa secchiata d'acqua gelida è servita a svegliare i crociati lo sapremo tra sei giorni, quando al Tardini arriverà il Venezia che intanto ha accorciato le distanze in classifica. Assieme alla Cremonese, la squadra di Vanoli è a -4 dalla banda crociata che contro il Modena, come al Penzo e con il Lecco, ha subito tre gol. Pecchia aveva cominciato a volare proprio 78 giorni fa, dopo aver subito lo stop discusso contro i lombardi a casa loro, al termine di una partita combattuta e conclusa in dieci uomini per espulsione di Hernani. Quella sconfitta aveva lasciato strascichi, in positivo però: perché dopo il 3-2 rimediato contro l'ex Bonazzoli, la squadra non aveva sbagliato più niente. I numeri raccontano di quattro vittorie e quattro pareggi dopo quel pomeriggio, risultati che hanno certamente contribuito a fare del Parma la squadra migliore del campionato.  

Ma Modena ha lasciato altre sensazioni: non è stata solo la sconfitta a balzare all'occhio, quello che ha colpito di più è stato il totale lassismo accompagnato da una reazione poco convinto nel tentativo di provare a rimettere in piedi una partita compromessa in 47'. Lo ha ammesso Pecchia: "Quando il campo è così chiaro ed è così netto, non possiamo andare a cercare tante situazioni. Il verdetto è stato molto chiaro". La terza sconfitta stagionale va approfondita dalle parti di Collecchio. Al minuto 16, la sassata di Battistella ha rotto l'equilibrio. L'errore di Chichizola, spesso troppo avanti nel piazzamento, è stato quello più evidente. Ma va detto che nessuno tra Estevez (superato già dal pallone), Balogh e Mihaila ha accorciato sul centrocampista del Modena lasciato libero di tirare. E di segnare. È il 6° gol da fuori incassato dal portiere argentino sui 21 complessivi incassati (0,95 a partita). Il 28,6% del totale. Numero che comincia a diventare importante, così come importante è la percentuale di parate effettuate dall'ex River Plate, che ha conservato l'abitudine tutta sudamericana di giocare un po' troppo distante dai pali e di essere una sorta di 'libero aggiunto'. Le azioni difensive fuori dall'area di rigore - secondo dati fbrf.com - sono 35. A Pecchia piace questo modo propositivo di interpretare il ruolo del portiere, utile anche nella prima impostazione, ma l'allenatore è uno che bada al sodo. Ed è felice soprattutto quando Chichi fa quello che normalmente deve fare un numero uno: parare. Su 58 tiri in porta subiti, Leandro ne ha parati il 65,5% e 9 volte ha mantenuto inviolata la porta. Ma non a Modena, dove ha incassato tre gol. E il sesto da fuori. Su alcuni non era possibile fare meglio (vedi il siluro pescato da Botteghin o il goniometrico tiro di Caligara, entrambi di marca ascolana). Ma su Brunori e Battistella l'errore è evidente. Dopo un girone intero gli avversari conoscono di più il Parma e, di conseguenza, anche l'estro di Chichizola. Che alle volte finisce per essere un punto debole e non di forza. Dopo 78 giorni senza errori, Fabio Pecchia dovrà tornare a riflettere e capire se Modena è stato solo un episodio.

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