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POLVERI BAGNATE

Si è inceppato Colak: a Pecchia servono anche i suoi gol

Il croato giramondo un anno fa esultava in Champions con i Rangers, oggi ha messo insieme appena cinque partite in Serie B e non segna da 68 giorni. Il tecnico gli preferisce Bonny e Charpentier, ma Antonio resta un patrimonio del club

Sembra essere sparito dai radar, Antonio Colak. Il bomber giramondo, arrivato in estate come fiore all'occhiello di un mercato attento, volto a mantenere per la gran parte l'intelaiatura dello scorso anno, è scivolato parecchio nelle gerarchie di Fabio Pecchia. Tanto che nelle ultime due partite (Coppa Italia compresa) ha collezionato zero minuti. Lo score non migliora se si allarga l'orizzonte: mettendo insieme il minutaggio delle ultime quattro si scopre come abbia giocato solo un tempo. Poco per una punta che avrebbe dovuto portare in dote i gol ma che, durante questa sua avventura a Parma, ha collezionato 456', appena cinque partite per intero. Colak è partito titolare 4 volte su 19 partite (Coppa Italia compresa), in 10 occasioni è subentrato. Ma raramente ha lasciato il segno (ha segnato 3 gol ndc). Certo, nel suo curriculum da attaccante del Parma c'è il gol pesantissimo di Pisa, quello che è valso i tre punti al tramonto di una gara combattuta nella quale la zampata del croato è risultata essere decisiva, ma è da 68 giorni che Antonio non timbra il cartellino. L'ultimo gol, coinciso tra l'altro con una sconfitta, risale al 7 di ottobre, nella sfida al Venezia. Il suo graffio aveva ridato speranze di rimonta al Parma, rese vane poi con il passare del tempo. 

Nel frattempo Colak è andato sempre più scivolando all'indietro nelle gerarchie di Fabio Pecchia, che gli ha quasi sempre preferito Bonny nel ruolo di prima punta o Charpentier, una volta che il generale si è rimesso a posto fisicamente. Il croato resta comunque un patrimonio del club, che va rilanciato al più presto. Nelle insidie della Serie B, uno con la sua esperienza può sicuramente decidere le sorti di una partita, ma al momento sta facendo parecchia fatica a trovare spazio negli schemi di Pecchia. Il suo gioco, che prevede l'attacco alla profondità e alcuni movimenti che possono risultare preziosi spalle alla porta, non trova sbocchi efficaci. L'impianto costruito dall'avvocato di Formia funziona ed esalta il collettivo. Va trovata una sistemazione anche a un giocatore che, fino a un anno fa, esultava in Champions League. Ed è anche questo che deve aver spinto il Managing Director Sport, Roel Vaeyens, a convincersi della bontà dell'affare Colak. Giocatore che oggi sembra essere un po' sparito dai radar. 

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