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A Parma è allarme siccità, i Cinquestelle: "Risorse in diminuzione e consumi in aumento, serve un piano-acqua del governo"

Il deputato del M5S Alberto Zolezzi ha presentato un’interpellanza

Non piove da quasi 120 giorni e la mancanza di precipitazioni, secondo le previsioni, continuerà ancora per alcune settimane. Tutto questo mentre il consumo di acqua aumenta a causa degli allevamenti, delle centrali bioenergetiche e di altre attività. Come denunciano da diversi giorni esperti ed operatori, tra cui il segretario generale dell'Autorità distrettuale del Po Meuccio Berselli, nel bacino del Po e quindi anche nel nostro territorio è allarme siccità. Proprio per questo qualche giorno fa, in occasione della giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo, il deputato del M5S Alberto Zolezzi ha presentato un’interpellanza sul tema rivolta ai Ministeri della Transizione Ecologica, dello sviluppo economico e delle politiche agricole e forestali e sottoscritta dagli altri deputati emiliani pentastellati Davide Zanichelli, Maria Edera Spadoni, Stefania Ascari e Vittorio Ferraresi.

“L’acqua è un bene prezioso che viene spesso sprecato. Ma è un comportamento che oggi non possiamo permetterci”, commentano Davide Zanichelli e Maria Edera Spadoni, firmatari dell’interpellanza. “Infatti, i cambiamenti climatici ne aumentano la scarsità e questo in una fase in cui il fabbisogno, a causa dell’aumento degli allevamenti e delle centrali bioenergetiche, nella nostra zona non fa che crescere. Occorre che davvero tutti facciano la loro parte e diminuiscano nel limite del possibile il consumo. Grazie al M5S è stato possibile attivare per i privati il bonus idrico per specifici interventi di efficientamento. Ma occorre pensare anche a studiare misure adatte per chi usa l’acqua per l’agricoltura, l’allevamento e in generale a scopi produttivi”.

La scarsità d’acqua non è una novità di quest’anno ma è ormai un problema strutturale. Ora il Po ha raggiunto valori minimi che non si vedevano dal 1972 ma la quota idrica disponibile per il bacino padano si sta riducendo progressivamente da anni. Anche la piovosità è in riduzione nel Nord Italia: secondo i dati ARPA si è passati da 981 mm nel 2010 a 709 nel 2017. Intanto, a peggiorare la situazione vanno considerate parte del problema alcune attività antropiche: la zootecnia padana rappresenta il 60% dei capi nazionali e dal 2010 è iniziata la proliferazione degli impianti a biogas, che sono ora oltre 250 nella sola Emilia-Romagna. Oltre al fabbisogno idrico diretto dei milioni di animali allevati (600mila suini sempre nella sola Emilia-Romagna) ci sono le necessità dei foraggi e mangimi e l’acqua dedicata alle bioenergie.

“E’ in questo quadro che si inserisce l’interpellanza del collega Zolezzi”, precisano Zanichelli e Spadoni, “che pone alcune specifiche domande al governo. I Ministri interpellati sono chiamati, nel documento, a studiare le cause di questa progressiva penuria d’acqua e a programmare, di conseguenza, una riduzione del carico eutrofico e della impronta idrica delle attività antropiche, come appunto l’allevamento, nel bacino Padano mantenendo adeguata quantità e qualità idrica e di vita in tale area. Perché non soltanto c’è poca acqua nelle nostre zone. Ma anno dopo anno diminuisce anche la qualità delle risorse idriche disponibili”.

“La gestione dell'acqua dev'essere dunque oggetto di una seria valutazione affinché enti locali, bonifiche, imprese e agricoltura facciano la propria, parte per ridurre il fabbisogno in quanto i cambiamenti climatici non sono una prospettiva, ma la quotidianità”, concludono i pentastellati.

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