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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Green pass per andare in posta e al Duc, parmigiani in rivolta: "Regole assurde e discriminatorie"

Le opinioni dei cittadini in coda agli uffici pubblici e in tabaccheria, da domani 1° febbraio scatta l'obbligo del certificato verde: "E' impensabile che per fare la carta di identità o per pagare il bollo si debba prima fare il tampone in farmacia"

Sono tanti i parmigiani in coda, anche oggi, negli uffici postali della città. Molte persone stanno facendo la fila per entrare all'interno delle Poste di piazzale Santa Croce. Da domani, 1° febbraio, per entrare a pagare un bollettino o ritirare la pensione sarà necessario esibire il green pass. Servirà il certificato verde anche per andare in banca o dal tabaccaio a comprare le sigarette, per andare in libreria e nei negozi di abbigliamento.

"Credo che sia una cosa ingiusta perchè andare in posta a ritirare la pensione lo considero un servizio essenziale" ci racconta una donna in coda. "Io per esempio non mi sono ancora vaccinata e da domani per entrare in posta dovrò fare prima un tampone per poter aver il green pass. Stessa cosa per la banca: credo che avrebbero dovuto escludere almeno questi due ambiti".

Ma non è la sola ad essere contraria a queste norme: "Penso - sottolinea un giovane parmigiano - che non sia giusto chiudere l'accesso ai negozi di abbigliamento e alle tabaccherie, per esempio, a chi non ha il green pass. Io sono vaccinato ma temo ci possano essere delle discriminazioni". "Una persona - gli fa eco una ragazza - che entra in un negozio di abbigliamento ci resta per poco tempo ed indossa comunque la mascherina Fffp2: non vedo perchè sia obbligatorio farsi un tampone. Una persona vaccinata, che magari ha il virus e non sa di averlo, con il green pass può entrare, senza l'obbligo di fare il tampone". 

Anche davanti al Duc i cittadini aspettano il proprio turno per entrare. Da domani, per l'accesso, sarà necessario esibire il green pass. La comunicazione da parte del Comune di Parma aveva già scatenato proteste sui social dai nostri lettori. "Il green pass per il Duc? Non ci credo, ma scusi se devo pagare una multa o avere un servizio essenziale come la carta di identità devo per forza esibire il certificato verde? Io non ce l'ho perchè non sono vaccinato: gli edifici pubblici dovrebbero rimanere a libero accesso". Sono di questo tenore anche la maggioranza dei commenti degli altri cittadini. "Per poter andare al Duc devo quindi prima andare in farmacia a fare la coda per il tampone e poi accedere agli uffici: è allucinante. Io lavoro e ho giusto il tempo di fare la fila qui: non ho certo il tempo di andare anche in farmacia" ci racconta una donna con i suoi due figli piccoli, in attesa di entrare per sbrigare alcune pratiche famigliari. 

I tabaccai hanno già protestato per queste nuove regole, che entreranno in vigore da domani. Tra i clienti serpeggia una contestazione nemmeno troppo velata. "Io vengo qui a pagare le bollette e mi rifiuto di farmi un tampone per poter continuare a venire. Ma poi anche per le sigaretre: capisco che non sia un servizio essenziale ma per me lo è: dove le compro se non nella mia tabaccheria di fiducia?" il primo commento di un cliente di un tabaccaio del centro storico. "Per comprare una marca da bollo mi serve il tampone negativo? Assurdo. Poi in questo periodo tutti devono pagare il bollo dell'auto: anche per questo devo andare prima in farmacia e poi posso andare in tabaccheria" sottolinea un uomo di circa 60 anni. "Non ho il tempo di farlo: poi voglio dire, se entro per quei pochi secondi per fare una commissione veloce che bisogno c'è che io sia tamponato, tanto ho la mascherina Fffp2. E' una norma contro anche ogni buon senso scientifico". 

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