rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Attualità

Ricerca sulla perforazione oceanica: assegnista dell’Ateneo di Parma premiata dal Cnr

Arianna Secchiari, assegnista al Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, è risultata tra i due vincitori del bando indetto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche

Arianna Secchiari, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e Sostenibilità Ambientale dell’Università di Parma nel campo delle Scienze della Terra, è risultata tra i due vincitori del bando indetto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR-IODP Italia che richiedeva la presentazione di progetti di ricerca nell'ambito della perforazione oceanica relativi al programma IODP-International Ocean Discovery Program.

Il progetto di ricerca “Origin and fate of refractory and ultra-refractory domains in the oceanic mantle: new constraints from the Iberia - Newfoundland, Hess Deep and IBM drilled peridotites”, di cui è responsabile scientifico Arianna Secchiari, prevede la partecipazione di Alessandra Montanini, professore associato al Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, e sarà realizzato in collaborazione con l’Università di Montpellier e lo Steinmann Institut dell’Università di Bonn.

Il progetto premiato dal programma IODP ha ricevuto un finanziamento di 85.000 Euro. IODP è il programma internazionale dedicato alla perforazione scientifica in ambito oceanico più ampio e longevo nel campo delle Scienze della Terra e dell’Ambiente, al quale l’Italia partecipa come Paese membro del consorzio ECORD-European Consortium for Ocean Research Drilling.

Il progetto si focalizzerà sull’analisi di campioni di peridotiti oceaniche perforate in varie spedizioni oceanografiche realizzate nell’ambito del programma IODP e in differenti ambienti geodinamici. In particolare, verranno indagate l’origine, l’evoluzione e la distribuzione dei domini refrattari e ultra-refrattari all’interno del mantello terrestre. Questi domini rappresentano porzioni di mantello che registrano alti tassi di estrazione di magma dovuti a processi di fusione parziale. Tali domini, spesso indicanti età antichissime di estrazioni di magma (superiori a un miliardo di anni), si rinvengono con una certa frequenza all’interno del mantello in convenzione. Tuttavia come questi domini refrattari si originino, da dove provengano e come vengano riciclati nel mantello terrestre, rimangono ad oggi tematiche fervidamente dibattute all’interno della comunità scientifica, lasciando la loro origine un affascinante enigma.

Da questo progetto di ricerca si prevedono importanti ricadute scientifiche, che riguardano la comprensione della struttura e della variabilità chimico-composizionale della litosfera oceanica e del mantello terrestre.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ricerca sulla perforazione oceanica: assegnista dell’Ateneo di Parma premiata dal Cnr

ParmaToday è in caricamento