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Zona rossa: ecco come saranno organizzate le attività dell’Università di Parma dal 15 marzo

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Con la classificazione dell’Emilia-Romagna in zona rossa, ecco in sintesi come saranno organizzate le attività dell’Università di Parma a partire da lunedì 15 marzo 2021, sulla base delle ultime novità normative.

Le attività formative e curriculari proseguono con esclusiva modalità a distanza, con eccezione della formazione medica specialistica, dei corsi di formazione specifica in medicina generale e dei tirocini delle professioni sanitarie. Gli esami di laurea, e l’eventuale proclamazione se prevista, si svolgono esclusivamente a distanza.

Gli esami di profitto devono essere garantiti in modalità a distanza, fatta salva la possibilità di prevederne anche lo svolgimento in presenza se è necessario l’utilizzo di strumenti o spazi specifici. Le attività laboratoriali ed esperienziali, compresi i tirocini curricolari interni, possono svolgersi in presenza, nel rispetto dei protocolli di sicurezza adottati dall’Ateneo, esclusivamente se necessitano di strumenti o spazi specifici. I tirocini curricolari esterni possono essere realizzati in presenza, nel rispetto delle indicazioni tecniche e operative definite dalle Linee guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. I servizi delle biblioteche e degli archivi sono offerti su prenotazione. 


Eventuali aggiornamenti saranno comunicati tempestivamente in relazione dell’andamento degli indicatori del contagio e della conseguente dinamica dei livelli di rischio. 

«Siamo pronti a iniziare questa nuova fase, che indubbiamente comporta ancora sacrifici per tutti, con grande senso di responsabilità – commenta il Rettore Paolo Andrei – nel pieno rispetto delle indicazioni del Governo e della Regione e nella consapevolezza che per affrontare e superare l’emergenza sanitaria c’è bisogno dell’impegno di ciascuno. La nostra priorità resta quella di garantire continuità ai percorsi formativi, come abbiamo fatto fin dall’inizio dell’emergenza, con attenzione costante al diritto allo studio e alle pari opportunità, nella speranza di poter tornare al più presto a vivere l’Università “in presenza”». 

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