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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Carlo Alberto Dalla Chiesa, oggi la cerimonia in ricordo del Generale ucciso nel 1982

Questa mattina al cimitero monumentale della Villetta si è tenuta, come ogni anno, la cerimonia commemorativa in ricordo della strage, alla presenza della figlia Simona e della cugina Luisella Dalla Chiesa

Trentuno anni fa, la sera del 3 settembre 1982, a Palermo, la mafia colpì a morte in un agguato il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo. Quella strage fu un colpo durissimo alle speranze di tanti siciliani che avevano contato sull’arrivo del generale dei carabinieri (che aveva contrastato con efficacia il terrorismo), per stroncare i traffici della piovra.

Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ha lasciato un segno indelebile anche nella storia di Parma, perché qui aveva le sue origini, e qui ha voluto costruire la tomba di famiglia, al cimitero della Villetta, dove riposa accanto alla moglie. E la città non ha mai dimenticato il sacrificio di un uomo che ha dato un contributo determinante nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata.

Questa mattina al cimitero monumentale della Villetta si è tenuta, come ogni anno, la cerimonia commemorativa in ricordo della strage, alla presenza della figlia Simona e della cugina Luisella Dalla Chiesa. Numerose le autorità presenti: il prefetto Luigi Viana, il sindaco Federico Pizzarotti, l’assessore provinciale Francesco Castria,  il generale Antonio De Vita (comandante divisione Esercito Emilia Romagna), il questore vicario Sanfilippo, i parlamentari di Parma senatore Giorgio Pagliari e onorevole Patrizia Maestri, e i comandanti provinciali di Carabinieri, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Polizia Forestale e il prorettore dell’Università,  insieme a tanti cittadini e rappresentanti delle forze armate e associazioni combattentistiche.

La cerimonia è stata commovente, con un silenzio che pesa più di mille parole, interrotto solo dall’onore ai caduti dello speaker, dalle note de “Il Silenzio”, intonate dal trombettiere dei Carabinieri, e dalla benedizione del vescovo Enrico Solmi, che ha chiuso la commemorazione, dinanzi alla tomba dove riposano di Carlo Alberto Dalla Chiesa ed Emanuela Setti Carraro, ma senza dimenticare il sacrificio dell’agente di scorta, il poliziotto Domenico Russo.

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