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Cronaca

Inceneritore, 35 esposti contro Grillo dai Nuovi Consumatori. E Pagliari porta il caso in Senato

Non si placano le polemiche a seguito del post di Beppe Grillo sull'inceneritore e sugli effetti sulla salute e sui prodotti della Food Valley, "imbottiti di diossina". Dal Movimento Nuovi Consumatori 35 esposti

Non si placano le polemiche a seguito delle dichiarazioni di Beppe Grillo riguardo le ripercussioni sui prodotti della Food Valley per l'accensione dell'inceneritore. "Una giornata particolare con il Pdl e il pdmenoelle che esultano per l'accensione dell'inceneritore di Parma contro cui il M5S si è battuto usando ogni forma legale. Esultano per le neoplasie future degli abitanti di Parma, per il cibo avvelenato della Food Valley. Chi mangerà in futuro parmigiano e prosciutti imbottiti di diossina? L'inceneritore è inutile e brucerà rifiuti provenienti da ogni dove, ma loro sono contenti. Loro", aveva scritto Beppe Grillo il 30 agosto scorso.

Dal Movimento Nuovi Consumatori arriva una replica con la presentazione di 35 esposti in 35 diverse Procure della Repubblica. Diffamazione, abuso della credulità popolare, procurato allarme e attentato all'economia nazionale le accuse mosse da MNC al leader del Movimento Cinque Stelle per le sue dichiarazioni sugli effetti dell'inceneritore. "Il nostro non è un attacco personale a Grillo - precisa il presidente nazionale Movimento Nuovi Consumatori Filippo Greci -, vogliamo sapere se ha le prove di quanto afferma, dato che non è certo un esperto del settore.  Altrimenti è giusto che abbia un processo e risponda delle sue dichiarazioni. I consumatori sono molto preoccupati, riceviamo numerose telefonate da giorni. Le ripercussioni di queste dichiarazioni non solo ledono il nostro territorio e le persone che per anni hanno lavorato per rendere il marchio famoso in tutto il mondo, ma superano anche i confini nazionali. Per l'economia italiana è un danno ingente". Inceneritore, Grillo: "Porterò neoplasie". De Girolamo: "Affermazioni gravissime"

Critica anche la posizione del Ministro delle Politiche Agricole Nunzia de Girolamo che nei giorni scorsi ha definito Beppe Grillo un incoscente: "Le sue affermazioni sulla Food Valley e su due dei principali prodotti del Made in Italy come il Parmigiano reggiano e il Prosciutto di Parma sono gravissime e prive di ogni fondamento. L'agroalimentare italiano di tutto ha bisogno tranne che di affermazioni gratuite dai toni apocalittici che rischiano di screditare uno dei comparti più importanti della nostra economia e il duro lavoro dei nostri produttori che hanno saputo conquistare e mantenere in tutti questi anni una posizione di leadership e di grande reputazione internazionale". Anche il sindaco Pizzarotti nei giorni scorsi si è espresso in merito alla polemica: "L’impegno sarà quello di controllare in modo sistematico le emissioni prodotte dall’Inceneritore, al fine di tutelare la salute delle persone ed i prodotti della nostra terra. La Pianura Padana è un territorio unico al mondo, ma anche uno dei più inquinati a causa di decisioni politiche scellerate, per questo è assurdo aver aggravato la situazione con la costruzione dell’ennesimo inceneritore. Oggi siamo a maggior ragione chiamati alla salvaguardia della Food Valley attraverso controlli costanti”.

Il caso approda in Senato: Le dichiarazioni di Pagliari

Sono durissime le parole con cui il senatore Giorgio Pagliari del Partito Democratico ha voluto stigmatizzare, nel corso della seduta pomeridiana di mercoledì della camera alta del Parlamento italiano, l'intervento con cui l'ex comico genovese Beppe Grillo ha manifestato la sua rabbia per l'accensione del Termovalorizzatore di Ugozzolo parlando di “Prosciutto e Parmigiano-reggiano alla diossina”.

“Se fossero le parole di un semplice strillone, poco importerebbe: una sciocchezza in piu` o una in meno non fa la differenza, purtroppo, nell’Italia di oggi – ha affermato nel suo intervento Pagliari - Il fatto è che, per nostra sfortuna, chi dice queste parole dissennate è Beppe Grillo e la dichiarazione viene ripresa dai media di tutto il mondo. Cosı`, in tutto il mondo, si insinua il dubbio che il parmigiano-reggiano e il prosciutto di Parma siano imbottiti di diossina e che il «cibo avvelenato» della food valley generi neoplasie; demenziale e disastroso, un simile messaggio, per l’Italia, per Parma e provincia, parmigiani e parmensi, imprenditori e lavoratori del prestigioso sistema industriale alimentare. Un evidente danno d’immagine e commerciale”.

Grave, secondo Pagliari, la mancata presa di posizione del sindaco di Parma ed esponente del M5S Federico Pizzarotti, la cui funzione “avrebbe imposto ben altro atteggiamento: la difesa della sua citta` e la condanna, senza ne' se e ne' ma, delle parole del suo leader politico”. Dopo avere ringraziato per l'attenzione mostrata il Ministro dell’Agricoltura Di Girolamo, il senatore Pagliari ha espresso l'augurio analoga condanna venga ribadita dal Presidente Letta. “Mi auguro che, alla prima occasione utile, il presidente Enrico Letta voglia ritornare sul tema, magari con una visita nella stessa food valley – dice Pagliari - E' vergognoso sul piano politico ed etico, anche se è il segno dei tempi, il ricorso ad un atto sconsiderato e diffamatorio di questa portata per sollevare la polvere sul fallimento della principale promessa elettorale del sindaco di Parma: quella di non di non far aprire il termovalorizzatore”.

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